Google Wave e i protocolli aperti

Chi frequenti un pò appena i vari social networks e i microblogs come Twitter oppure Identi.ca, si sarà accorto che uno degli argomenti che negli ultimi giorni sta tenendo banco e occupando massicciamente le discussione dei geek (oltre a Bing.com, ll rinnovato motore di ricerca di Microsoft) , è Google Wave.


Questa sembra profilarsi come una curiosa piattaforma “ibrida” con la quale diverse persone possono lavorare e comunicare tra loro, composta “in parti uguali di conversazione e documenti”, con testo formattato, foto, video, mappe e quant’altro. Vedremo: la curiosità è molta, e c’è già chi parla di un nuovo protocollo dopo quello della posta elettronica…

Putroppo al momento Wave non è accessibile a tutti; bisogna aspettare con pazienza che la piattaforma venga progressivamente estesa a nuovi utenti (procedura comune per Google, basta ricordare l’allargamento lento e costante della base utenti di Gmail).

Quello che è comunque interessante da subito, è notare la strada “virtuosa” intrapresa da Google per questo nuovo progetto: una strada di protocolli aperti e disponibili agli sviluppatori. Non è infatti un progetto rigidamente chiuso e proprietario, ma sono anzi disponibili – su un apposito sito waveprotocol.org – fin d’ora le API, le definizione stesse del protocollo, ed alcuni “White Paper” per imparare i concetti dei componenti di Google Wave.

Questo (diciamolo anche a tema di esagerare) fa ben sperare per il futuro stesso del web, a ben pensarci: progetti nuovi che nascono con base “aperta” – oltre ad essere “fedeli” al concetto stesso alla base del web (apertura, molteplicità di soggetti, disponibilità di informazioni…) – fanno sperare ad un futuro nel quale standard e protocolli rimangano a disposizione di tanti e non in mano a pochi, potenti soggetti.

Come GNU/linux ha portato il concetto di “apertura” nei sistemi operativi (e giganti come Google ne hanno beneficiato ampiamente, come sappiamo), ora che progressivamente tutto (dati e sistemi stessi) si sta inesorabilmente muovendo “on the cloud”, non è male che gli stessi concetti di apertura e collaborazione/condivisione informino i prossimi, importanti passi nel web che verrà…

…….Bella cosa, no? 😉

Introduction ‎(Google Wave Federation Protocol)‎

This morning at Google I/O we are unveiling a developer preview of Google Wave, a new collaboration and communication product. Google Wave introduces a new platform built around hosted conversations called waves–this model enables people to communicate and work together in new and more effective ways. On top of that, with the Google Wave APIs, developers can take advantage of this collaborative system by building on the Google Wave platform

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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