Inoltre il fatto di essere davvero multipiattaforma è anche un bene, in ultima analisi, per la sua affermazione anche come potenziale “standard”: il messaggio è che ogni utente può far girare Chrome, indipendentemente dal suo sistema operativo. Dunque gli sviluppatori web è probabile che debbano tenere conto, se non ora in un prossimo futuro, anche del rendering delle pagine su Chrome, come già hanno dovuto fare per Firefox (vi erano oscuri tempi in cui molte pagine si vedevano correttamente solo sotto Internet Explorer, ahi ahi…)

Alcune statistiche interessanti direttamente dal team di Google Chrome:
- 73.804 righe di codice compilate per Mac
- 29 build per sviluppatori
- 1177 bug corretti per Mac
- 12 committer esterni e bug editor per la compilazione della base di codice di Google Chrome per Linux; 48 contributori esterni.
- 8760 tazze di caffè bevute.
… Spero solo che le tazze di caffè, se reali, siano “distribuite” su un gran numero di persone, onde evitare spiacevoli effetti da sovradosaggio ! 😉
