Se il leone ruggisce (male)…

La celebre canzone recitava Il coccodrillo come fa… In questo contesto mi viene piuttosto da pensare Ma questo leone come fa… ruggisce? O ha il raffreddore?

Infatti l’ultimo aggiornamento di Mac OS X, nome in codice Lion, ha portato una serie di interessanti novità (debitamente raccontate sul sito di Apple), epperò ha pensato bene di introdurre – perlomeno per molti utenti –  una serie di fastidiosi problemini (o problemoni), decisamente insoliti e non troppo nello stile Mac. 

Sono sbarcato su Mac OS X nel dicembre del 2008, con un MacBook da 13” che uso tuttora con buona soddisfazione. Utente Linux da molto tempo, ero abbastanza diffidente verso il sistema Mac (anche per motivi ideologici, diciamo la verità); la spinta al (parziale) salto è stata data da motivi di compatibilità con il resto del team che lavora (qui a Roma) nel progetto GAIA di ESA. Tuttavia con il tempo ho dovuto ancheprendere atto – quasi mio malgrado – che lavorare entro l’ecosistema Mac ha i suoi vantaggi. 
Mi sono anche abituato ad avere un sistema che funziona senza storie, senza dover per questo immettere astruse stringhe a linea di comando, e nel quale batte un solido cuore Unix. Ottimo per l’attività desktop, con potenti strumenti per lo sviluppo, solido e affidabile nell’utilizzo. Così pure passare da Leopard a Snow Leopard è stato semplice e deliziosamente lineare (a parte il fatto di dover pagare l’aggiornamento, com’è ovvio)
Così non è stato per il passaggio dal leopardo della neve al leone. Pur apprezzando il prezzo irrisorio dell’aggiornamento (per confronto, non so se qualcuno si ricorda i prezzi di listino di prodotti “imbarazzanti” come Vista Ultimate, ad esempio…), pur apprezzando moltissimo le innovazioni desktop, come le nuove gesture, che ne fanno un sistema operativo davvero comodo, per la prima volta in ambito Mac, ho dovuto registrare una serie di problemi che affliggono il “sistema desktop più evoluto al mondo” (sic). E poi mi sono accorto che non sono affatto solo miei: basta dare uno sguardo ad uno dei tanti topic nel forum di Apple che riguardano Lion.

Un magnifico Leone bianco (Crediti: Stano Novak, CC BY 2.5)

Due sono le noie principali che ho individuato nel mio Mac: 

  • l’indicizzazione Spotlight ora non riesce ad essere portata a termine (si avvia un processo decisamente avido di CPU, con conseguente ebollizione del portatile e ventola che gira all’impazzata, senza apparente via di uscita diversa dal killare il processo)
  • il disco esterno USB che uso “da sempre” per il backup via Time Machine, viene sì montato correttamente, ma il sistema non riesce più a produrre il backup.
Sono problemi – appunto – ampiamente condivisi, come ci si può accorgere girando un pò in rete. E probabilmente non sono i soli. Insomma, Huston abbiamo un problema. Più precisamente, Something is cleary wrong with Lion, come recita sconsolatamente un utente nel forum di Apple.
Decisamente. Rinunciare (ancorchè temporaneamente) ai backup di Time Machine e all’indicizzazione del disco rigido per Spotlight – due delle più comode caratteristiche di Mac OS, è seccante. E il primo aggiornamento non ha risolto nessuno dei due problemi.
Irritante.
Hanno avuto fretta con questo Leone? A parer mio, molte di queste cose si sarebbero potute risolvere con un “testing” molto più esteso del nuovo sistema operativo (e va anche detto che Apple ha vita facile per i test, perché la varietà dell’ hardware su cui deve girarare il suo sistema è molto circostritta e assolutamente controllata dalla stessa Apple.. pensate ad una distribuzione Linux, al confronto, ma anche una release di Windows…)
Ora non vorrei dire qualcosa di “ideologico”, ma ecco… davanti a questi problemi, non ho potuto non pensare al modello open source, per il quale le nuove release – poniamo – di Ubuntu, sono disponibili per l’intera comunità, che può sperimentare e segnalare bugs e problemi per tempo. Certo, anche lì poi possono venir fuori problemi “post rilascio”, non siamo ingenui. Va anche detto che fino a Lion il sistema sembrava funzionare egregiamente.
Epperò sono persuaso che qualche guaio del Leone, oso dirlo, potrebbe essere proprio dovuto al modello di sviluppo e al testing “chiuso”. Esagero?

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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