In difesa del kindle

Leggo da diverse parti che, per quanto concerne gli ebook, lo standard di fatto è il formato ePub, un formato aperto e leggibile da una numerosa schiera di dispositivi (praticamente, tutti tranne il kindle) e di software per computer, tablet, telefonino etc. Giusto. È poi sovente magnificato in virtù della sua “apertura”, in contrasto come sistemi come il kindle di amazon, che è invece piuttosto blindato verso l’esterno. Ok, vero anche questo. Un libro in formato kindle non lo leggi assolutamente al di fuori del circuito amazon, a meno di operazioni di forzatura di dubbia legalità…

Quindi il formato ePub sembrerebbe perfetto. E in effetti lo sarebbe. Se non fosse…

Gate
Se dobbiamo muoverci in un ambiente “chiuso”, che almeno sia gradevole…
(Foto Lis Bokt su Flickr, licenza CC)
Se non fosse per l’infausto convitato, l’Adobe DRM. La esecranda protezione per la copia. Che riduce drasticamente la possibilità d’uso del file: quel file che dovrebbe essere nostro, una volta comprato. Perché i programmi e i dispositivi che leggono file ePub protetti in tal modo (esecrando modo) sono molto minori. Perché diventa tutto più complicato, ogni dispositivo deve essere autenticato dall’utente, non se ne possono avere più di n certo numero, e così via, restringendo e limitando. Il guaio è che la stragrande maggioranza dei libri nuovi, distribuiti in formato ePub, adotta questa protezione.

Dunque tante delle comodità del formato ePub, in questo modo, vanno a farsi benedire. Diciamocelo.

Tra l’altro, se per la musica ormai le barriere di protezione son ormai cadute, perché per i libri rimangono?

Quindi ritorno a preferire il formato di amazon. Va beh, è chiuso, ma intanto dentro il recinto, almeno, ti nuovi benissimo. Esiste software kindle per ogni dispositivo, poi il kindle vero e proprio è ottimo e relativamente economico. Poi c’è la sincronizzazione di lettura. Inizi un libro sul kindle, continui sull’iPad, poi sullo smartphone in fila alla posta (c’è sempre fila, alla posta…). Ci pensa il sistema a tenere il segno. Ti tiene tutti i tuoi libri sul cloud, pronti ad essere scaricati ovunque. Ti mostra anche le tue note e sottolineature, ti mostra anche i passaggi più evidenziati dalle altre persone. Non mi pare che il file ePub (protetto o non protetto in maniera esecrwnda) lo faccia.
Insomma almeno ho un valore aggiunto, a fronte della noia di avere uno standard chiuso. L’Adobe DRM mi sta cordialmente antipatico perché mi impone fatiche e restrizioni e come controparte non mi offre nulla.
Dunque era solo per dire che, no, rimango con il kindle. Ecco.

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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