Dimmi cosa cerchi…

… e ci penso io a presentarlo in formato adatto.  Saranno cose note ai più, ma io me ne sono accorto solo da poco. L’altro giorno con mia figlia stavamo verificando dei compiti di matematica: non avendo una calcolatrice sottomano sono andato su Google per effettuare un conto. Sapevo già che mettendo l’espressione nella maschera di ricerca ritornava il risultato. Quello che invece non sapevo ancora è che Mr. Google, notando che hai messo giù un conto, oltre a presentarti il risultato, ti restituisce a schermo una bella calcolatrice pronta all’uso,: così, casomai ci avessi preso gusto e ti andasse di fare altri conticini…
La… plasticità di Google non si ferma alla matematica, in ogni caso. Stamattina al caffè si è sviluppata una discussione con alcuni colleghi, riguardo alcuni “antichi” cantanti italiani, che io onestamente non conoscevo. E’ venuto fuori tra l’altro il nome di Luciano Tajoli: ho appena appreso che ha vinto il Festival di San Remo nel 1961 (no, io non ero ancora nato, ma non ci mancava molto…). Ordunque, per colmare -almeno parzialmente – la mia spaventosa lacuna culturale, ho fatto un passaggio su Google per cercare notizie. Con mia rinnovata sorpresa, mi si è parata davanti non una impersonale ricerca, ma una pagina organizzata ad arte, con un elenco di canzoni, link a Wikipedia e YouTube
L’elenco delle canzoni presentato nella parte alta dello schermo ha anche la simpatica prerogativa di presentare dei pulsanti che permettono di far scorrere la lista stessa, presentando così altri titoli di canzoni (senza che si alteri la parte più bassa della pagina).
Piccole cose, direte voi. Può essere. A me sembra che sia in corso un tentativo (riuscito) per far diventare la ricerca su Internet sempre più plastica: insomma non una ricerca uguale e “asettica”, ma una ricerca in un certo senso semantica, caratterizzata da un certo grado di consapevolezza del contenuto. Veramente interessante: vedremo dove ci porterà. 
Per intanto vi lascio sulle note di una bella canzone degli anni ’30, reinterpretata da Tajoli, a cui sono particolarmente legato, perché me la cantava mia mamma da bambino…. 😉

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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