Perché mi piace iOS7

Devo dirlo, iOS7 mi piace. Mi piace molto. 
E’ vero, è vero tutto. Vero che sia ispirato pesantemente ad Android, vero che con questo aggiornamento i device Apple acquistano delle funzionalità che erano già accessibili agli utenti del robottino verde già da diverso tempo. Certo.
Eppure c’è qualcosa che mi fa dire, ecco finalmente. Ora ho il telefono che volevo. Finalmente posso accendere e spegnere bluetooth e wireless senza nemmeno dover sbloccare il telefono, finalmente le app si aggiornano da sole senza bisogno del mio intervento. Certo il nuovo design delle icone al primo momento spiazza un pochino, per la sua semplicità quasi estrema. Eppure dopo un po’, ecco, ti ci abitui. E anzi ti piacciono. 
User: spidi99 wikipedia, CC BY-SA 3.0
Per il resto, cito, finora non ho trovato niente che mi faccia rimpiangere la versione precedente. Il che non è affatto scontato, come sappiamo. 
Allora – diranno i miei affezionati lettori – non valeva la pena avere un device Android? Magari, per avere molte di queste bramate funzionalità con diversi mesi/anni di anticipo? 
Mmmm.. non lo so. Non ne sono certo.
Non lo so per questioni, temo, squisitamente soggettive. Come tali, ampiamente contestabili (anzi, contestatele pure, nei commenti). Però ve le dico lo stesso. Intanto, l’eleganza. Dite quello che volete, ma un i-qualcosa con iOS7 a bordo ha nel complesso una eleganza che a me pare – in questo momento storico – senza eguali. Eleganza che si tramuta immediatamente in piacere d’uso. Tutto è dosato sapientemente. Colori, effetti. Le animazioni ci sono, ma non sono esagerate, sono giuste.

Ma non è solo l’estetica a tenermi legato a iOS. Rimane infatti il problema del software. Eh sì. Se voglio far girare Momo e DayOne sui miei aggeggi elettronici, questi non possono essere Android (al momento), ma devono avere a bordo iOS.  E non poter aggiornare il mio diario mentre sono in giro è un po’ seccante (almeno per un grafomane compulsivo come il sottoscritto). 

Certo il software Android si è enormemente evoluto negli ultimi tempi. E cominciano ad esserci applicazioni che io come utente Apple addirittura invidio (come Google Music, ad esempio). Ma nel complesso posso dire che la differenza del parco software è uno dei fattori principali che mi tiene legato ad Apple. Magari cambierà nel futuro, chissà.
Anche il mio iPad2 ha potuto effettuare l’aggiornamento (temevo di no, all’inizio) e devo dire che si è un po’ come riaffacciato ad una “nuova vita”: come si fosse rimesso a nuovo da solo, senza aver dovuto spendere un centesimo. Certo le applicazioni da un po’ di tempo non sono proprio scattanti, si comincia a far sentire un po’ il peso degli anni, ma nel complesso si difende ancora bene. E non mi pare che iOS7 lo appesantisca più del precedente.
Mentre il sistema precedente mi piaceva sì, eppure mi sembrava affetto da pesanti incongruenze (come la laboriosità pratica di alcune semplici operazioni, tipo gestione del wireless, bluetooth, modalità aereo) questo mi piace così com’è e lo voglio esattamente così. 
Ed è una festa per gli occhi, il che è sempre un punto rilevante. 

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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