Posta su iOS: Mailbox premia le caselle vuote

Se avete seguito questo blog, l’avrete bello che capito: per me il protocollo di posta elettronica è vecchio. Possiamo dire la verità, di per sé sarebbe ampiamente superato: insomma, non è certo in linea con le tendenze più interattive e multimediali della era attuale di Internet. Tuttavia è comunque uno dei mezzi per scambiare testo e dati più diffusi, e tutto fa pensare che lo resterà per un bel pezzo. Alla fine, è semplice, ma funziona. Ed è tanto inossidabile che anche trovate assolutamente geniali come Google Wave si sono dovute arenare davanti a questa sorta di attrito, di resistenza al cambiamento. 
Tutto questo per dire che qualsiasi attrezzo tecnologico connesso ad Internet, deve prima di tutto mandare e ricevere posta in modo più comodo possibile, compatibilmente con le sue dimensioni e le sue caratteristiche. Così non stupisce che anche per dispositivi iOS (iPhone, iPad, iPod Touch) vi siano disponibili una serie abbastanza rilevante di applicazioni interessanti: vi voglio parlare della mia esperienza, senza nessuna pretesa di essere anche minimamente esaustivo.

Non è raro disporre di molte caselle di posta. Sempre piene, peraltro…

Prima fermata d’obbligo, il client di iOS integrato. Fa certo un ottimo lavoro: possibilità di connettere più account, parametri di connessione preimpostati per tutti i servizi più importanti di webmail (gmail, yahoo, etc…), ottima leggibilità dei messaggi, e via di questo passo. Una cosa molto utile è la possibilità di definire degli indirizzi VIP, da trattare in maniera diversa dagli altri: possiamo facilmente definire delle regole di notifica specifiche per questo gruppo di indirizzi “privilegiati”, ad esempio. Dunque potremo ritenerci già ampiamente soddisfatti dalle caratteristiche del programma di cui il nostro iPhone, o iPad/iPod,  è già dotato appena arriva nelle nostre mani..

E questo sicuramente potrebbe esaurire il discorso, almeno per molti.

Va da sé che i motivi perché io mi metta a provare un altro software saranno da cercare in alcune specificità che magari si trovano nel disegno specifico di quella applicazione, che certamente esulano dalle caratteristiche di progetto di un client email standard. 

Per farmi capire, prendo subito in esame una alternativa che mi pare – al momento – tra le più interessanti, ovvero quella di Mailbox. L’applicazione è disponibile per iPhone/iPad e per ora funziona soltanto per gli account gmail. Dal sito web dell’applicazione si può intuire la filosofia entro cui si muove il programma: “Modern tech for an ancient medium. Designed 30 years ago, traditional email transmission is clunky and slow.” Devono aver letto il nostro l’articolo, ovviamente 😉
Scherzi a parte, l’approccio alla gestione delle email in effetti è ingegnoso. In breve, permette – con un movimento rapido del dito – non solo di archiviare e/o cancellare i messaggi, ma anche (è qui la genialata) di postporli ad un momento più opportuno: vi sono varie alternative possibili, che vanno da poche ore ad un mese più tardi, o anche dopo. L’obiettivo esplicitamente dichiarato, è arrivare al fatidico traguardo di mailbox zero. E’ chiaramente un segno dei tempi – che viene debitamente riconosciuto dalla stessa progettazione di Mailbox – quello di essere sopraffatti dal numero di email che piovono quotidianamente nelle nostre caselle di posta. Pensateci: ora avere zero messaggi sembra un sollievo, quindici anni fa l’avremmo certamente vista in modo diverso.

Un’altra possibilità utile che offre Mailbox è quella di spostare facilmente il messaggio in una lista, dalla quale può essere facilmente consultato nel momento che pare più opportuno. Vi sono delle liste già impostate, ma si possono modificare, come pure aggiungerne altre. Una che io ho aggiunto subito è On Writing (titolo in omaggio ad un libro di Stephen King), per radunare tutte le email relative alla scrittura creativa. 

Come nota di colore, c’è anche un premio per chi arriva allo stato così agognato di Mailbox zero: una foto acquisita tra le più suggestive apparse in Instagram, immagine che cambia di giorno in giorno.

Simpatico, indubbiamente: fornisce una nota di giocosità al tutto, che non guasta.

E voi? C’è un client che vi piace tanto da aver abbandonato quello standard di Apple? Fatemi sapere, magari lo trattiamo in un post prossimo futuro…

To be continued…

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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