Mi regali uno dei tuoi ebook?

Certo stiamo attraversando un cambio epocale, legato alle modalità di fruizione della cultura. Sta già avvenendo, ma non ce ne rendiamo ancora propriamente conto. E’ qualcosa a cui penso sempre un po’ di più man mano che i miei contenuti digitali aumentano. 
Oramai la quantità di libri che ho acquistato nei circuiti digitali (soprattutto da Amazon) è diventata abbastanza rilevante. Se dovessero materializzarsi di colpo tutti gli ebook comprati in questi anni, prendendo improvvisamente forma fisica nel mio salotto, penso che dovrei uscire io di casa, per fare spazio. Già l’idea stessa mi fa tremare. Ho gli scaffali di casa ormai strapieni (con volumi parcheggiati in seconda e terza fila), la ricettività ulteriore sarebbe veramente minima: uno dei motivi per cui mi sono spostato sui contenuti digitali. Insomma, mi rendo conto della quantità di informazioni che sto accumulando in un mondo non direttamente fisico, diciamo pure virtuale.

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“Fammi finire, poi te lo presto io…”, perché in digitale no?
Il problema sorge inevitabilmente, al crescere della propria libreria. Cosa trasmettere di questo mondo, in futuro? Come passare ad altri la propria biblioteca? Certo quando si parlava di beni materiali, era abbastanza facile. La biblioteca di una persona rimane lì, comunque sia. Anche se dopo una crisi mistica il proprietario dei volumi è andato a finire in un monastero giapponese (per dire). I libri sono tutti a disposizione, possono essere presi, spostati, divisi tra diverse persone.
Eh già. Perché nel libro cartaceo informazione e mezzo di supporto coincidono in un oggetto. Tutto un altro problema per le librerie digitali. 
Al momento i miei libri su Amazon sono accessibili soltanto da me. Non posso – nemmeno volendo – alienarmene uno dandolo ad una altra persona, non posso prestarne uno (per quanto sembri strano) a chi volessi. Insomma, accanto ai vantaggi indubbi dell’editoria digitale, su cui ci siamo più volte soffermati, questo è ancora un punto delicato. Ci dovrebbe assolutamente essere un meccanismo per il quale posso almeno regalare uno dei miei libri a qualcuno. 
Lo so, lo so. Ora alcuni diranno che è un problema dei sistemi chiusi. E certo, se io ho un libro in formato epub non protetto, ad esempio (o con sistemi gentili di protezione come il Social DRM), sono libero di inviare il file a qualcuno, il quale lo può leggere senza problemi (sta a me comportarmi in maniera lesiva dei diritti di autore o meno, in questo caso). Nel caso dei sistemi chiusi come Amazon, Apple e compagnia bella, questo non è possibile: sono vincolato a ciò che Amazon (in questo caso) mi permette di fare. 
Lasciamo stare anche il fatto che tali sistemi, sia pure chiusi, hanno i loro vantaggi: trattasi di argomento sul quale comunque abbiamo già speso qualche parola. In ogni caso questo non può essere un alibi, per nessuno. Qualsiasi sistema adotto, io devo poter essere libero di regalare a qualcuno uno o più dei miei libri, o anche l’intera biblioteca, se io ne ho desiderio. Secondo me, non è pensabile di limitare la possibilità di donare un oggetto comprato, sia pure virtuale. E non sarebbe male, oltre a questo, poter prestare i libri, ovvero rendere possibile a qualcuno l’accesso al testo per un periodo limitato di tempo, periodo nel quale ovviamente io non vi posso accedere. 
Ora che la musica ha praticamente abbandonato l’infausta restrizione del controllo di accesso, e anche iTunes vende files mp3 senza protezione digitale, sembra che con i libri siamo ancora rimasti indietro, impigliati in noiosi cavilli, artificiosi steccati, irritanti barriere. Col risultato paradossale che un ebook piratato è molto più gestibile di un ebook per il quale ho investito i miei risparmi. Mi chiedo, quando potremo finalmente dire a qualcuno “Ma non l’hai letto? Io l’avevo preso in ebook e l’ho finito un mese fa, te lo passo io…” 

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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