Tablet: perché sto (ancora) con Apple

Mi piace abbastanza, lo ammetto. Mi piace riflettere sulle scelte che portano una persona all’adozione di determinati “attrezzi tecnologici”: perché dietro le scelte, raspando bene, sovente si scopre un mondo assolutamente non tecnico o arido, ma di una densa e variegata umanità. E l’umanità è sempre la cosa più interessante.

Allora mi viene da chiedermi, in diverse occasioni e in varie conversazioni, se la scelta dell’iPad come tablet, a fronte dei costi e tutto il resto, abbia ancora un suo pieno senso. Intendo adesso, allo stato attuale. Ora che l’offerta Android è enormemente maturata, sia per varietà di modelli che – assai più importante – per qualità del software. E con un prezzo mediamente più basso, rispetto al tablet di Apple. Certo la situazione è cambiata radicalmente rispetto a due anni fa (e qualche giorno), quando mi decisi a fare il grande passo… e mi feci regalare un iPad 2 (il più recente, per l’epoca) .
Lo uso ancora adesso, con buona soddisfazione. Certo è diventato un po’ lento in alcune applicazioni. A volte anche in maniera irritante. Ma nel complesso, considerato che due anni per questi aggeggi sono un tempo enorme, non mi posso proprio lamentare. E tra l’altro sono contento che Apple abbia incluso anche il mio device nell’aggiornamento a iOS7. Così – pur con qualche limitazione, dovuta al mio hardware – ho ancora la possibilità di utilizzare il sistema operativo più recente. Non credo che chi ha comprato un terminale Android a fine 2011 possa essere nella medesima situazione… o sbaglio?
Comunque è innegabile che i dispositivi Android abbiano fatto dei passi avanti giganteschi, in questi due anni. Anche la diversificazione di offerte che lo ha sempre contraddistinto (per gli estimatori: varietà, per i denigratori: frammentazione), ora ha un margine, si infrange contro un punto di stabilità: i dispositivi direttamente sponsorizzati da Google, ovvero la serie Nexus. Piaccia o non piaccia, ora come ora costituiscono il riferimento per Android, la  più diretta controparte dei dispositivi Apple.
Che farei, adesso, se dovessi ricomprarmi un tablet? Come mi orienterei?
iOS oppure Android? Ah decidere, decidere…!
Ebbene, credo che comunque sceglierei sempre Apple, mi orienterei nuovamente verso l’iPad (se le tasche me lo permettono). Perché, diranno i miei pochi ma (spero) affezionati lettori? Non sono splendidi certi terminali come il Nexus 7? Sì è molto appetitoso e non nascondo che mi piacerebbe giocarci un po’. Ma se devo pensare ad un unico tablet devo tornare sull’iPad (ah quanto mi piacerebbe un iPad Air, al proposito…)

Perché, dunque? Fissazione per gli oggetti con la mela? Non proprio – o almeno, non soltanto. Il punto è: cosa lo compro a fare un tablet? Ovvero, cosa ci voglio fare? La risposta è squisitamente personale, non generalizzabile. Non c’è un terminale migliore, c’è un terminale più o meno adeguato a quello che vuoi farci.
Nel mio caso, è presto detto. C’è ovviamente un bel mucchio di cose (leggere la posta, girare per il web, sentire la musica, vedere i video, leggere libri, prendere note e appunti, etc…) che potrei fare egregiamente sia con l’iPad che con il Nexus. Accanto a questo, però, esistono delle cose a cui non voglio rinunciare, e che (al momento) non posso fare con un terminale Android.
Vediamo un po’…
  • Non posso leggere i numeri di Poesia in digitale. C’è solo l’applicazione per iPad, il che mi vincola a farne a meno o a rimanere su iOS. E a me non va di farne a meno
  • Non posso leggere i numeri di Tracce. Stesso discorso che per il punto precedente…
  • Non posso usare DayOne per aggiornare il mio diario. E non mi va di cambiare applicazione, mi piace troppo questa. Al di là dello spinoso problema  di riuscire a trasferire  i dati di oltre due anni in una diversa applicazione, ovviamente…
  • Quasi lo stesso discorso per MomoNote, dove inserisco citazioni e cose notevoli che leggo nel web e non voglio disperdere.
Che dite…? Ah sì, certo. Avete ragione. Ovviamente si potrebbe compilare una lista inversa. Le cose che potrei fare su Android e non posso fare su iPad. Fino a poco tempo fa la mancanza più fastidiosa per me era un client ufficiale per Play Music su iOS, mentre da mesi e mesi esisteva per Android. Ma ora c’è anche per i dispositivi Apple e dunque – per me – il discorso cade.
Insomma tutte le discussioni su quale sistema sia meglio non mi convincono. Come con chi volesse sostenere che le mele sono meglio delle pere (o viceversa), dovrei riguardare la questione come mal posta.
Il mio punto è ormai chiaro: la scelta è personale e dipende in larga parte dal software che si intende utilizzare.
Semplice, non trovate?

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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