C’è qualcuno, qui fuori?

Non so. Sei perplesso. Devo dirlo, mi pari proprio perplesso. Hai come la sensazione — adesso — di vivere in un posto abbandonato. Ti chiedi anche, sarò io? Sarà un effetto di prospettiva, magari?
Forse. Anzi, se così fosse, smentitelo. Commentate, indirizzate, fatelo comprendere. Magari sbaglio, ma la tua sensazione è questa. Dopo un periodo di grande effervescenza, nella comunità italian speaking, ti sembra che da tempo vi sia una quiete quasi totale.

Non vedi post di italiani apparire nella tua pagina Medium, salvo pochissime eccezioni. Guardi i profili dei follower della tua pubblicazione, e sembrano profili congelati, intirizziti, quasi istantanee di un mondo che intanto è scomparso. E dire che hai traghettato SegnaleRumore (dopo una permanenza in Blogger e WordPress self-hosted) qui proprio perché il senso di comunità vispo e frizzante ti attirava, ti invitava come a prendere parte ad una festa, ad una cosa nuova e bella che si stava realizzando. Sperando di non rimanere deluso, hai preso casa in questi lidi.
Ed è stato bello, per un po’. Molto bello. Però un senso di delusione ora è arrivato, davvero. Pian piano, il panorama è cambiato, si è progressivamente modificato. Insomma, sono accadute delle cose.
E’ stata spenta la pubblicazione ufficiale in italiano, che era un bellissimo tentativo di fare gruppo, centrato sugli interessi e le specifiche sensibilità di un paese non anglofono ma squisitamente mediterraneo.
E’ stato introdotto il modello a pagamento. E va bene, può essere una buona cosa, poi non si vive d’aria, è noto. Ma senza offrire praticamente niente che potesse essere davvero di valore, per una persona che non usa l’inglese come suo primo linguaggio. Ancora oggi, nessuna attenzione al nostro paese (nemmeno la localizzazione dell’interfaccia, per dire).
Hanno tolto (e non ho ancora capito come mai) la possibilità di richiedere un determinato articolo per l’inclusione in una pubblicazione. Questa era una bellissima peculiarità di Medium, la mia preferita, che rendeva la sua architettura veramente originale. Che ha arricchito anche questa piccola pubblicazione, in maniera non trascurabile.
Insomma, ad un certo momento ti giri, e scopri che i motivi che ti hanno portato in un posto, in una relazione (perché era anche una relazione d’amore, fino ad un certo punto) in una decisione di permanenza, non ci sono più.
Ed intanto, gli italiani piano piano sono spariti. Oppure sei tu che non li vedi più. Insomma qualcosa è successo. E dunque ti chiedi, ma c’è qualcuno lì fuori?



Così cominci a chiederti se, come hai migrato il blog AltraScienza che un tempo era qui su Medium, dovresti condurre altrove anche gli altri tuoi canali espressivi, come questo blog, o il tuo blog personale.

Così, per ora ci pensi. Certo migrare un’altra volta è un bel lavoro (toccherà capire come fare, all’atto pratico). Poi, dove? Su WordPress (punto com oppure punto org, a seconda), o magari sull’antico ma robusto Blogger, che a dispetto del fatto che sembra sempre sulla soglia dell’ibernazione, sta incredibilmente mostrando qualche traccia di attività recente, a livello di sviluppo (sissignori, è possibile parlare tecnicamente di sviluppo anche per Blogger) ?

Va beh, non lo sai ancora. Inizi a pensarci, comunque. E intanto speri che Medium ti sorprenda, in qualche modo.

Ci speri, ma non riesci a crederci troppo.

Pubblicato originariamente su piattaforma Medium

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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