Appena una parte del tutto

Già dal titolo, i/o il nuovo disco di Peter Gabriel, di cui ho parlato anche su Edu INAF, si caratterizza per una attenzione specifica al mondo dell’informatica.

Con i/o si intende infatti (ci insegna wikipedia) una interfaccia messa a disposizione da un sistema operativo ad un programma, per effettuare un passaggio di segnale. Input/output letteralmente entrata/uscita e su questo è giocato tutto il testo del pezzo omonimo (peraltro, meraviglioso da tutti i punti di vista, soprattutto nella versione Bright Side Mix).

Sono parte di ogni cosa
Sto su due gambe e imparo a cantare
Non importa ciò che già è stato detto
Non interessa ciò che già ho ascoltato
Cammino con il mio cane e fischietto con un uccello

Questa meravigliosa canzone è un inno fiducioso alla non separazione, c’è continuamente qualcosa che entra e qualcosa che esce, siamo in comunicazione costante con il mondo fuori di noi, non siamo isolati, non siamo staccati, separati. C’è da imparare tutto di nuovo

Imparo come un bimbo, imparo come un seme
Diffondo le mie protuberanze ovunque serva
Trovo un modo per agganciarmi e connettermi
E scorro come acqua, nessuna causa o effetto

Un testo che è semplice appena ad una prima lettura, in realtà è profondissimo. Nessuna causa o effetto è essere svincolati dal mondo ferreo della necessità, in vista di una libertà più ampia. Così ampia che magari ancora non la vediamo, ancora non ci crediamo davvero. Dipende proprio da come pensiamo il cosmo, e noi in esso.

Il cosmo non è una semplice collezione di oggetti discreti, ma una rete di sottili relazioni intrecciate. (Leonardo Boff & Mark Hathaway, Il Tao della liberazione)

Insomma, un testo (e una musica) che è bello ascoltare di tanto in tanto, godersi la freschezza di ispirazione di questo giovane Gabriel ultrasettantenne. Che ci insegna che siamo in connessione con tutto, se solo lo vogliamo, se ci pensiamo così.

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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