“Riesci a sentire la musica? Bene, forse non ancora, ma Ubuntu Music Store è ormai dietro l’angolo”
Così recita la sezione della più recente Ubuntu Weekly NewsLetter dedicata alla succulenta novità attesa per aprile, che aggiunge anche “riteniamo di aver costruito un negozio di musica di cui tutti potranno godere dal lancio di Ubuntu 10.04, e sarà destinato ad evolvere in futuro” specificando anche che al momento il negozio di musica è in fase di test da un ristretto (e fortunato) gruppo di utenti.
Così recita la sezione della più recente Ubuntu Weekly NewsLetter dedicata alla succulenta novità attesa per aprile, che aggiunge anche “riteniamo di aver costruito un negozio di musica di cui tutti potranno godere dal lancio di Ubuntu 10.04, e sarà destinato ad evolvere in futuro” specificando anche che al momento il negozio di musica è in fase di test da un ristretto (e fortunato) gruppo di utenti.
Maggiori notizie sull’Ubuntu One Music Store si possono trovare nella apposita sezione FAQ del wiki. Viene confermato quello che gli appassionati ormai sanno già, ovvero che il servizio si appoggerà sul sito 7digital, percè “ha la più grande selezione di musica disponibile senza digital rights management (DRM) per la maggior parte di regioni nel mondo” (immagino questo vuol dire che supera anche il negozio online di iTunes, onestamente non l’avrei detto).
La prossima Ubuntu 10.4 si porta con se anche un nuovo stile grafico: ecco il nuovo logo…
Il negozio sarà accessibile naturalmente all’interno del player di default, Rhythmbox, a realizzare una sorta di parallelo open source del celebre iTunes player di Apple. Mi sembra una prospettiva molto interessante, che credo contribuirà non poco a diffondere ulteriormente l’utilizzo di linux.
La gente (o perlomeno chi scrive in questo blog…) vuole non solo esaltarsi al pensiero di usare software open source, ma desidera poter reperire ed ascoltare la musica preferita in maniera semplice e diretta. iTunes è l’esempio naturale che si fa in questi casi, per il mondo Mac OS e Windows. Ora arriva finalmente qualcosa del genere (anche se di strada certamente ne dovrà fare…) per il mondo linux, e penso che – con l’uso di linux allargato ad un più ampio pubblico (oltre i “fanatici”, a me assai simpatici, ma numericamente minoritari) – davvero fosse una cosa di cui si sentiva mancanza. Ben vengano gli accordi commerciali di Ubuntu, a mio avviso, se tutto ciò contribuirà a rendere più appetibile l’alternativa linux.
Certo, forse qualcuno si meraviglierà che il negozio “ufficiale” di Ubuntu non distribuirà musica nel formato multimediale libero ogg, ma nel più diffuso formato mp3. Ma forse questo anche deriva da un pragmatica presa d’atto dello “stato delle cose” (nonchè della disponibilità del magazzino di 7digital, ovviamente…)