Mi dicono che è una cosa nota da tempo. Io però me ne sono accorto soltanto ora. Se vado per aggiornare il mio stato su Facebook, compare una iconcina diversa dal solito, nella sezione dedicata all’umore. Se lo faccio adesso, ad esempio, trovo una opzione aggiuntiva rispetto alle varie classiche opzioni “Mi sento..”, “Sto guardando…”. Sì una opzione molto più puntuale e meno generica: “Sto ascoltando Study Op. 35 No. 17”.
Accidenti. Cioè, Mr. Facebook riesce ad intercettare il mio stream della radio Internet e propormelo tra i possibili messaggi di stato, bello e pronto (nel dettaglio, sto ascoltando dei pezzi per chitarra classica di Fernando Sor).
Così preso da un raptus comparativo, mi sono precipitato su Google Plus a vedere se anche il social network della grande G presenta un udito altrettanto fine. Ebbene devo dire che non pare: se pure Google conosce quello che sto ascoltando (tra un po’ conoscerà di certo anche quello che sto pensando), perlomeno non lo dà a vedere: non mi propone di postare il brano che Rdio.com sta ora srotolando attraverso gli altoparlanti.
Google è sordo? Può darsi. Comunque, Facebook ci sente benissimo 🙂
Gli ebook sono ormai diffusi universalmente, a motivo delle loro prerogative interessantissime. A volte, come per il sottoscritto, il passaggio al digitale è una scelta quasi obbligata, visto che dopo la tripla fila, i libri non entrano più nemmeno nei più accoglienti scaffali. Non parliamo poi della sfida eccitante di trovarlo, un dato libro. Quando hai molti libri non si parla più di trovarne uno. Lascia perdere. Ti rimane solo l’attività di carotaggio; cominci a percorrere strato dopo strato, e vedrai che qualche libro interessante che ti va di (ri)leggere lo trovi di certo. Ma non sperare di andare su un titolo particolare (… no no no!), potresti cercare per giorni, senza frutto.
Tuttavia è anche noto (inutile nascondercelo) come financo gli ebook soffrano di talune pesanti limitazioni. Per questo tecnici e studiosi di diverse nazioni si sono riuniti per progettare uno strumento che possa superare i problemi dei classici lettori ebook, portando l’esperienza di lettura ad un livello nuovo, più appagante e di piena soddisfazione per l’utente.
Proviamo, per divertimento, a percorrere il cammino inverso, sottolineando le doti di questo strumento di avanguardia (non è difficile, avrete già capito.. ma tanto per il piacere di valutare i pregi di quello che uno ha già…)
E’ uno strumento con caratteristiche realmente d’avanguardia, frutto di una attenta progettazione. Vediamone qualcuna:
E’ economico. Costa molto meno di un lettore ebook, qualsiasi esso sia. I costi spaziano considerevolmente, ma la fascia di entrata è stimata ad appena pochi euro (non è impossibile imbattersi in modelli il cui costo è inferiore ad un euro).
E’ resistente. Non si rompe se cade, resiste abbastanza bene (con qualche danneggiamento che non pregiudica la lettura) a contatto con l’acqua. Resiste alle torsioni e alla pressione. Secondo le prime prove, può anche essere calpestato senza quasi danni. Questo perché è stato concepito in modo che non abbia parti in movimento o parti elettroniche (incredibile ma vero) e, quando non utilizzato, ha un aspetto molto compatto. Attenzione però: pare non resista al fuoco, a contatto con le fiamme tende a degradarsi in maniera molto veloce (e pericolosa)
Qui è la vera rivoluzione: ne esiste uno per ogni titolo prodotto. E’ infatti così economico che se ne può produrre uno dedicato ad una singola pubblicazione! Immaginate: se si rompe, non perdete tutti i vostri titoli, vi basta sostituire quello perso. Ancora, potete usarlo per leggere un titolo e prestare al vostro amico quello di un altro titolo, rendendo così possibile la lettura simultanea.
E’ a colori(non tutti i modelli, ndr), laddove la maggior parte degli ebook ancora è limitata al bianco e nero
Non stanca la vista, al pari degli ebook, perché (incredibile ma vero) non è dotato di alcuna retroilluminazione. Può essere usato anche in pieno sole.
La carica è praticamente infinita. Ma questo è inesatto, non fa capire la portata rivoluzionaria di questo device. Lo strumento gode infatti di un concept completamente nuovo, per cui potete dire addio ai caricabatterie, ai cavetti e altre cose di questo tipo. Funziona sempre, anche a distanza di decenni!
L’ebook può sostituire i libri? E se, tipo, avviene il contrario?
Sono stati proposti vari nomi per tale strumento. Al momento sembra si debba chiamare libro.
Cercheremo di procurarcene qualcuno per studiarlo più in dettaglio (ah no, sembra che io ne abbia già la casa piena, come ho detto in apertura di post). Bah, viste le caratteristiche di cui si favoleggia nelle indiscrezioni, risulta oltremodo interessante. Cercherò di valutarne uno.
No, non uno particolare… Come ho scritto prima, non lo troverei.
Stamattina, tanto per far qualcosa, ho gironzolato su launchpad.net mettendo il naso nei bug di Ubuntu: mi dà sempre una buona sensazione (direi.. di “trasparenza”) vedere come anche i difetti non sono nascosti ma anzi vengono elencati e risolti comunitariamente… una cosa che mi piace di linux, assolutamente.Un’altra riflessione gira intorno alla complessità ormai raggiunta dai moderni sistemi operativi… una complessità che si traduce non secondariamente nel grandissimo numero di bugs (pur di diversa importanza, certo molti non sono affatto “critici”): sulla pagina di Ubuntu ne sono elencati più di sessantacinquemila… e non ho motivo di credere che altri sistemi come Windows o Mac OS X abbiano una storia differente; al più – forse, non ho cercato – potranno essere meno visibili…
Ma la cosa che ci ha fatto divertire più di tutte (a me e mio figlio Andrea, che era venuto a vedere cosa stavo combinando di mattina presto), è quando abbiamo ricercato per caso il primo bug di Ubuntu… ecco cosa abbiamo trovato (eh.. sì, ho detto che amo linux anche per la sua giocosità?)
Microsoft has a majority market share in the new desktop PC marketplace. This is a bug, which Ubuntu is designed to fix….
Vale proprio la pena di leggersi attentamente le specifiche di questo noioso bug, se non lo aveste fatto. Divertentissimo – ad esempio – il dettaglio di come riprodurre il bug (“Visitare un negozio di PC locale”), di cosa avviene (“Osservare che la maggioranza dei PC in vendita ha software ‘non libero’ preistallato”) e via di questo passo… 🙂
Ci si potrebbe chiedere chi ha sottoposto il bug.. ah, un certo Mark Shuttleworth ..
non so se il nome vi dice qualcosa…
Non me ne ero mai accorto, e non so dire se sia una feature recente… comunque ho realizzato solo ora come last.fm riesca a lavorare in completo e mirabile accordo con il player iTunes: non solo “riceve” la lista dei brani suonati dentro iTunes e li invia al tuo profilo last.fm, ma mostra nel player titolo e copertina del brano che sta suonando su last.fm, proprio come se stessi ascoltando uno stream radio internet… molto carino ! 😉
Dopotutto, passare un pò di tempo girando per le foto di flickr, non è sempre tempo disperso!
Finalmente ho trovato l’argomento (oserei dire) “conclusivo” nella diatriba annosa tra i sostenitori di Windows e quelli di Linux. Cioè, ho finalmente il motivo per cui linux è MIGLIORE. Ed è inoppugnabile: inutile stare a dire.. è più sicuro, non ha praticamente virus, si istalla anche sui vecchi computer, è flessibile, etc.
No, ragazzi miei. Sono argomenti che possono essere tutti ripresi e contestati, dai seguagi del sistema operativo di Redmond. Tutti meno questo, che ho appunto appena scoperto: linux è migliore perchè… “lava più bianco!” .. 😉