Come passa, il tempo…
@mcastel Just wanted to let you know you have been on Twitter for 6 years today: http://t.co/yuMpWYWikV
— Twopcharts Italiano (@it_twop_1000) October 11, 2013
Come passa, il tempo…
@mcastel Just wanted to let you know you have been on Twitter for 6 years today: http://t.co/yuMpWYWikV
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I percorsi della tecnologia non sono così lineari… |
Ve lo devo dire, provo una certa eccitazione nel saltare dentro un progetto che a mio avviso presenta delle buone potenzialità, e seguirne gli sviluppi dall’interno, giorno per giorno… Vederlo crescere pian piano, interagire con gli sviluppatori (spesso molto più attenti e disponibili dei gestori di un grosso progetto pienamente avviato). Proprio questo mi sta accadendo al momento attuale con la piattaforma di microblogging Qaiku, della quale ho già parlato in varie riprese, in questo blog.
Qaiku si presentava all’epoca quasi come un clone di Jaiku o appena poco più, ma con una serie di cose in via di sviluppo assai promettenti, tra i quali un supporto embrionale al filtraggio per lingua, e soprattutto con un fervore di sviluppo interessante e contagioso. Le premesse iniziali sembra fossero fondate, perchè il tasso di sviluppo è rimasto piuttosto elevato e costante, con l’aggiunta progressiva di una serie di importanti funzionalità.
Ora è appena stato rilasciato un importante aggiornamento che ha il pregio anche di esaltare alcune delle caratteristiche peculiari di Qaiku (che personalmente ho trovato subito attraenti): tra queste spicca a mio avviso il pieno supporto ai filtri per linguaggio. Ora è possibile accedere in maniera rapida e semplice a tutti i messaggi scritti in un dato linguaggio (all’atto di inviare un aggiornamento, si può infatti specificare in che linguaggio viene inviato).
Ottima mossa dunque per Qaiku, piattaforma sempre più interessante. Da considerare per chi avverte come insufficiente il modello “conversazionale” di Twitter e affini. Peccato solo la presenza italiana sia assolutamente esigua al momento. Ma chissà, le cose possono sempre andare meglio…
… Let’s go forward, qaiku 😉
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Innegabilmente quest’ultimo modello è di gran lunga quello dominante, essendo adottato da Twitter (o anche il più recente Identi.ca), assolutamente preponderante in termini di user base, rispetto ai concorrenti. Il “problema” è che Twitter non è nato come strumento di conversazione, ma sono gli utenti stessi ad aver inventato lo schema di base di “risposta”, adottando la convenzione ben nota di premettere il nome utente con la “@” per segnalare che lo status è una risposta allo status del dato utente.
Chiaramente in questo modello il commento non è concettualmente diversa dal normale post; sottostà alle medesime regole (lunghezza max etc). E’ altresì chiaro che non risiede sul microblog dell’utente il cui status si vuole commentare, ma sul proprio.
Essendosi diffusa questa convenzione tanto da diventare standard, Twitter ne ha “preso atto” e ha semplicemente reso più facile la consultazione delle risposte con appositi link.
Un esempio di microblog a modello conversazionale è invece Jaiku (e il recente Qaiku, giovane ma promettente). Tali piattaforme permettono di appendere ai post di un dato utente un vero e proprio commento. Il sistema “risolve” la differenza tra post e commento, il che permette naturalmente l’esistenza di regole specifiche e distinte per le due categorie: in Jaiku/Qaiku, ad esempio, i post sono di lunghezza limitata ma non i commenti; il che può avere un senso in diverse occasioni (post del marito “Vado a casa”, commento della moglie “ricordati di passare a prendere il latte e fare la spesa e riprendere quei vestiti a casa di mia madre e non dimenticarti dell’impegno che abbiamo per la serata dai vicini”)
Twitter in sè ha molti pregi; qui però volevo porre in evidenza come il modello di risposta che adotta sia limitativo in molti casi. Ad esempio: mettiamo che io – preso un bel dì da una irrefrenabile curiosità – immetta nel mio microblog preferito la domanda “preferite il prosciutto o la mortadella?”.
Se è un blog Twitter-like, ogni utente risponderà dal suo microblog, con un link alla mia domanda. Il mio caro amico (diciamo) Ciccio Baciccio, che segue il mio microblog, vedrà però di queste risposte solo quelle i cui estensori sono puta caso anche suoi contatti. Quelle degli altri utenti (ai quali io non rispondo direttamente a mia volta, originando un link verso di loro) non saranno nè visibili nè ipotizzabili, per Ciccio Baciccio. Poco male, ordinariamente. A meno che non sia interessato, per qualche motivo, allo spettro completo delle risposte alla mia importante questione, a prescindere da chi le invii.
Se invece è un microblog di tipo conversazionale, al di sotto del mio post troverà ordinati per tempo, tutte le risposte effettivamente pervenutemi. E senza dover “saltare” da un sito ad un altro, in aggiunta. Immaginate un qualsiasi post che collezioni abbastanza feedback, come è ad esempio in Jaiku, oppure in Qaiku o come potrebbe invece essere in Twitter (ovviamente per quest’ultimo caso non posso mettere un link, perchè non è contenuto in una pagina soltanto).
Questo non per dire che una soluzione è necessariamente meglio di un’altra, essendo concettualmente differenti (non si confrontano mele con pere, come insegnano anche a scuola).
Però però… è anche vero che tutti sanno quanto sia frustrante, a volte, cercare di rannodare i fili di una estesa conversazione su Twitter… cosa ne pensate?
La traiettoria compiuta da Jaiku è piuttosto curiosa: acquisito da Google diverso tempo fa, è rimasto praticamente in naftalina nei magazzini del gigante statunitense (poco o nessuno sviluppo per mesi e mesi), fino a che si deciso a promettere un imminente rilascio del codice come progetto open source. Di recente, Jaiku è rimasto offline per poco più di un giorno, ed è tornato attivo con alcune modifiche piuttosto sostanziali: se da un lato la scomparsa (almeno allo stato attuale) delle inserzioni pubblicitarie, è senz’altro una cosa gradita, dispiace la scomparsa dei feed, un’altra caratteristica interessante che aveva reso Jaiku come uno dei primi servizi di lifestreaming apparsi sul web.
Interessante in questa prospettiva che il modello di Jaiku abbia generato delle esperienze molto simili, ancor prima che il suo codice sia “regalato” alla comunità web: Qaiku è dichiaratamente ispirato – fin nei dettagli della grafica – al modello di Jaiku, di cui ad esempio riprende in pieno la struttura “conversazionale”, introducendo però delle novità interessanti come la differenziazione in base al linguaggio, e la possibilità di avere anche canali privati. Per molti versi è un progetto giovanissimo e in fase di pieno sviluppo, ma le potenzialità che presenta sono indubbiamente interessanti…
Insomma un settore quanto mai fluido. La domanda interessante forse è questa: emergerà un serio antagonista a Twitter? Probabilmente è ancora presto per dirlo…
Direi subito che a mio avviso, la domanda di quale dei due sistemi sia “il migliore”, si rivela malposta, e tanto pertinente quanto quella di chiedersi se le pere sono migliori delle mele (o viceversa): questo proprio per le differenze nei due sistemi.
Veniamo dunque (per chi è interessanto) alla mia piccola lista, suscettibile di modifiche e amplimenti…
Quel che mi piace di Twitter…
Quel che mi piace di Jaiku…
..che dite? Ho scordato qualcosa? Semmai aggiungiamo nei prossimi post, magari mettendo “quel che non mi piace” di Twitter e Jaiku. 😉
Da tempo pensavo di scrivere qualcosa sul fenomeno del microblogging, e di Jaiku in particolare. Ma poi l’idea di affrontare la cosa in maniera meditata e sistematica, alla fine mi scoraggiava e mi faceva desistere. Troppe le cose da dire, da considerare, per qualcosa che potrebbe essere – per la sua specifica natura tecnologica, per il tipo di relazione tra persone che può instaurare, e tanto altro – forse meglio oggetto di una tesi di laurea in sociologia, o qualcosa del genere.
Allora ho pensato alla natura di questo blog, nato appunto con l’intento non di affrontare gli argomenti tecnologici in maniera sistematica ed esaustiva, e nemmeno per offrire un punto di vista imparziale e aridamente “neutro” sugli argomenti trattati, ma per offrire, a chi fosse interessato, dei semplici spunti di una esperienza di relazione con il personal computer e – soprattutto – con l’umanità che intorno a questo fenomeno si raccoglie.
Allora l’idea si è tramutata nel lasciar traccia, solamente, di una esperienza dall’interno di questo fenomeno, come di tanti altri. Una esperienza personale, certamente parziale. Comunque interessante: nel senso, che mi sono accorto di quanto sia intrigante questa sottile e veloce trama di piccoli post e messaggi, e relative risposte, che scorre quasi “sopra” l’universo di Internet, costituita dai microbloggers che fanno uso di servizi quali Twitter, Jaiuku e tanti altri. Sono come cose in rapida mutazione, al cui confronto il classico blog o forum che sia, viene poi percepito come “lento”, più articolato ma “impegnativo”, forse. A volte basta intervenire in un argomento di discussione, per rimanere (piacevolmente) invischiati in una serie di battute e risposte, su un argomento che magari ci appassiona, intervenendo magari tramite uno dei tanti istant-messanger con i quali si interagisce con questi servizi.
Ho sotto gli occhi, ad esempio, un argomento di discussione che ho aperto stamattina, sul canale linux di Jaiku, in un momento in cui mi sono chiesto, banalmente, quale distribuzione linux usare per il computer di casa, che ha raccolto in poco tempo una serie non trascurabile di risposte interessanti…
Ci sarebbe da approfondire anche, l’importante aspetto della mobilità, poichè è evidente che molti di questi servizi, sono concepiti e ottimizzati per un uso fondamentale anche da dispositivi mobili, quali celluari: basta usare la pagina wap di Jaiuku o (qualora il telefono lo consenta) scaricarsi l’apposito applicativo, per capire quanta cura ed attenzione viene posta all’espetto della fruizione “in mobilità” (anche a livello di potenziale marketing – ricordiamo che dietro Jaiku c’e’ il gigante Google, ora, che sta iniziando a puntare sull’advertising per celluari…). Più in generale, non è certo segno di grande preveggenza, ormai, dire che la prossima rivoluzione di Internet sarà la fruizione sempre più completa con piccoli dispositivi mobili, svincolata da questi gigioni ancora “impicciosi” che sono i personal computer ed anche i laptop!
C’e’ una morale, insomma? I modi di relazione sociale sono molti, e molti se ne continuano a scoprire, grazie anche alle possibilità offerte da vari dispositivi mobili. Ecco: la rete di messaggi dei microbloggers penso sia tra questi….
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