Dai programmi alle web app…

Certo che di strada ne è stata fatta. Chi ci poteva pensare, negli anni ’90 in cui il web vero e proprio muoveva i suoi timidi primi passi, quando giù un iperlink da un documento ad un altro, magari localizzato in un diverso punto della rete, poteva sembrare (anzi era) una cosa davvero innovativa. Chi poteva mai ipotizzare che gli stessi programmi – oltre ai dati – si sarebbero spostati “sulla nuvola”, come diciamo oggi?

Eppure di vantaggi ve ne sono tanti, come sottolinea anche un articolo apparso di recente sul Sole 24 Ore. Una suite di office su web come Google Documenti è giunta ormai ad un discreto livello di maturità, tanto che molti compiti “reali” possono essere svolti efficacemente senza altro software che un browser moderno. Indipendentemente dal sistema operativo e dal tipo di computer. Desktop, notebook, netbook, tablet: si può interrompere il lavoro e riprenderlo in ogni momento con un altro dispositivo. La comodità è indubbia. Ed inoltre in questo paradigma è facilissimo implementare soluzione di editing condiviso su web, ed ogni altra ipotesi collaborativa.


A livello speculativo, c’è da porre però attenzione al fatto che andiamo sempre di più verso una dipendenza dal web ormai strutturale e profonda. Fateci caso, un computer che non ha il collegamento ad internet è di fatto – nel sentire comune – un computer che “non funziona” a dovere. La sensazione insomma è che sia poco utile. Quello che prima era visto come un di più ora è percepito come una cosa necessaria.

La sensazione di chi scrive, è che non possa essere altrimenti. Vi sono appunto sistemi pensati per operare “strutturalmente” nel web, come Chrome OS (che non a caso espone in Home Page la scritta Nothing but the web.

Ma pensate a quanto perderemmo, di nostro, se improvvisamente non avessimo accesso ad internet (ok io almeno perderei un bel pò di documenti, varie annotazioni, e più di 30.000 messaggi di posta….). Prima quanto avremmo perso? Praticamente nulla.Allora perché ci muoviamo verso una net-dipendenza così marcata? Forse i vantaggi di un mondo interconnesso sono così marcati, che accettiamo questa relativa insicurezza. O forse si tratta di migrare da una insicurezza ad un’altra: prima la rottura di un disco rigido (backup a parte, procedura virtuosa non da tutti utilizzata…) era una sciagura, ora forse un pò meno…

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Google Docs, il tuo filesystem “distribuito”…

Si è parlato molto, nel recente passato, del fantomatico GDrive, ovvero un servizio di Google, sempre in procinto di essere rilasciato, che avrebbe permesso agli utenti di mantenere i propri files in the cloud, accessibili da ogni postazione connessa ad Internet.

Ebbene, la storia ha dimostrato che l’approccio poi scelto da Google è piuttosto stato quello sapiente dei piccoli passi: in pratica, nessun “nuovo” servizio da lanciare con grande clamore, nessuna nuova “beta” ad inviti. Piuttosto, una progressiva (ed assai logica, con il senno di poi) estensione delle caratteristiche di un servizio già esistente ed attivo, quale Google Documenti. Questo in effetti sembra ora il vero GDrive, e dunque potremmo finalmente dire che il servizio è ufficialmente attivo.

Cosa sono infatti le nuove caratteristiche quali la (comodissima) condivisione delle cartelle, la possibilità di caricare qualsiasi tipo di file, se non l’implementazione dentro Google Documenti delle principali caratteristiche del tanto atteso “disco remoto” di Google?

Me ne sono accorto assai bene proprio nella giornata di ieri, lavorando con i files di un testo di astrofisica; le possibilità di cambiare nome ai files, ordinarli per data di modifica o di accesso, di selezionare per ognuno -in forma davvero “granulare” – i permessi di accesso, di marcarne alcuni come “speciali” con la famosa stellina gialla… mi sono apparsi tutti come evidenze di un interessante filesystem distribuito,  con le sue peculiari caratteristiche, ormai in fase di avanzata implementazione.

Il filesystem virtuale di Google Docs: i file possono essere elencati con la classica “lista” oppure anche con un comodo “preview”, come in questo caso…

In realtà è più di questo; difatti oltre alla capacità di archiviare i files e condividerli con chi si vuole, vi sono delle applicazioni specifiche per l’accesso e la fruizione “in rete” di tali files, a seconda della tipologia: dalla possibilità di editare i files con un semplice ma funzionale word processor (tra l’altro, compatibile con i files .doc) a quella più recente di poter visionare i files PDF… 

Insomma, tutto parte di un costituendo ecosistema distribuito, su cui Google sta evidentemente puntando parecchio. Con la competenza che – indubbiamente – anche i detrattori devono riconoscerle…

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S. Valentino e Google Docs…

Simpatico.. vado ad aprire oggi la mia lista di documenti online su Google Docs (per finire di editare un documento di lavoro, abbozzato ieri), e con una certa sorpresa, trovo che il colore dei bordini “è diventato” rosa, sopra campeggia una scritta “Buon S. Valentino!”, e l’iconcina dei “documenti prioritari” ora è (pienamente in tema) un cuoricino tutto rosa…

.. carino però 😉

PS chissà perchè invece Gmail è rimasto quello “solito”, con il colore azzurro…

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Zoho Blogs » Introducing Zoho Database & Reports

Eccoqui, un altra bella mossa di Zoho.. Zoho Database & Reportsbeh, ci mancava solo questa, alla suite Office Online di Zoho!

Dall’annuncio sul blog di Zoho, sembra ce Zoho Database arrivi con delle caratteristiche davvero interessanti, tra le quali credo sia davvero appetibile, soprattutto per chi utilizza o ha utilizzato già dei database, quella di poter eseguire queries in linguaggio SQL sui dati caricati.

Peccato solo che – mi pare – non sia possibile anche caricare i dati stessi con queries SQL, avrebbe reso molto comoda l’importazione da tools quali – ad esempio – phpMySQL o backups stessi di database MySQL… ma chissà che magari, un domani… 😉

Today, we are launching a new addition to the Zoho Suite – Zoho DB & Reports – An Online Database & Reporting Application.zdb.pngZoho DB comes with a simple spreadsheet like user interface. You can create online databases and analyze your data using different views and charting tools. You can start by creating a database from an existing XLS/CSV/TSV files or by creating blank database. Once you have the data in the database, you can create different views and do visual analysis on the data in your database.

Zoho Blogs » Introducing Zoho Database & Reports

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Introducing Zoho Viewer

Questo nuovo servizio del team di Zoho mi pare un piccolo gioellino, tanto semplice quanto utile… invece di mandare documenti in allegato, appesantendo i messaggi di posta, sfruttando Zoho Viewer si possono caricare – in maniera molto rapida (non serve neanche registrarsi) – in uno spazio web, in modo da inviare solamente il corrispondente link. In tal modo si possono anche guardare direttamente online, oltrechè naturalmente scaricarli.

La privacy dovrebbe essere assicurata, perchè l’indirizzo generato per i documenti contiene una stringa casuale, di modochè solo chi conosce l’indirizzo può effettivamente caricare il documento stesso (il team dice che i documenti non vengono indicizzati da motori di ricerca)

We are glad to announce a new addition to Zoho apps – Zoho Viewer – an easy way to share and view documents.You need not be a Zoho user to use Zoho Viewer. Just upload any of the supported document formats to view the document. The URL you get in your address bar will be the permalink to that document and can now share this document with other users. You can email the link to this document using the ‘Share’ option

Zoho Blogs

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Google Docs, appunti di uso…

Potenza del software online… Sto usando Google Docs per la stesura di un resoconto scientifico, che negli ultimi giorni mi è risultato piuttosto complesso, in termini di necessità di revisioni e di riletture, per arrivare all’agognato risultato..! Beh la cosa (per me) sorprente, è la scoperta che Google, come fedele segugio, mi è venuto appresso conservandomi tutte le singole modifiche che ho apportato via via al mio documento.

Certo non dico cose che non siano ormai note. Siamo tutti d’accordo. Però fa un certo effetto, almeno per chi ancora non è completamente avvezzo al web2.0, cliccare sul tastino Revisioni in alto a sinistra dentro la pagina dei documenti, per avere immediato accesso, in questo caso, ad ognuna delle quasi trecentocinquanta forme in cui il documento è stato salvato, con le modifiche relative in bella evidenza… 😉

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La differenza tra “documenti” e “documenti-web” …

Trovo un post molto interessante sul blog di zoho.com (una suite di programmi di “office online”), riguardo le differenze tra i classici “documenti” (quelli che si creano e si modificano sul disco rigido del proprio computer) e i cosiddetti “documenti web” (che si creano e modificano tramite perlopiù un normale browser, e risiedono fisicamente su server remoti).

Chiaramente, fino a poco tempo fa esistevano solamente i “documenti”, dato che le condizioni per i web document non erano ancora pronte: tra queste, ovviamente, è necessario poter disporre di un accesso ad internet costante, in modo da poter lavorare sui documenti come fossero “a casa propria”. I vantaggi, a parer mio, sono considerevoli, come spiega bene il post… gli svantaggi – come magari una certa lentezza nella gestione di documenti lunghi, o possibilità di editing minori rispetto a programmi come MS Word o Openoffice.org – andranno (penso) via via diminuendo, con il progredire della tecnica e del software sul quale si appoggiano…

Many people consider online applications as a replica of offline applications and documents created using these online apps are similar to the ones created using the offline counterparts. They are NOT the same. Let me explain.Documents created using offline apps lack additional information, meta data and context which their online counterparts provide which makes online docs more valuable than the current documents most people use.So, what are the specific advantages of web documents against traditional documents? Here are a few… Mobility, Sharing & Collaboration

Zoho Blogs » Document vs Web Document

(Molte persone considerano applicazioni online come una replica di applicazioni offline e considerano similmente documenti creati con applicazione online e offline. Essi in realtà NON sono la stessa cosa. Fatemi spiegare. Documenti creati usando applicazioni offline mancano di alcune informazioni supplementari, meta data e contesto, che le applicazioni online forniscono, e che rendono queste ultime più interessanti dei normali documenti che usa la maggior parte delle perosne. Quali sono i vantaggi specifici dei web documents ? Eccone alcuni: Mobilità, condivisone e collaborazione…) (N.B. Traduzione “libera” del sottoscritto)

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Testing Zoho Sheet


Testing Zoho Sheet

Inserito originariamente da mcastellani
Che dire? Meraviglie di AJAX e del web2.0! Certo che non mi sono ancora abituato all’idea di far girare un foglio di calcolo… dentro Firefox!

Devo dire però che applicazioni “web2.0” come Zoho Sheet fanno più che discretamente il loro lavoro: in particolare, il foglio di calcolo di Zoho, specialmente in termini di responsività, mi sembra non abbia assolutamente niente da invidiare al corrispettivo di Google. Anzi… 😉

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