Mi sembra che contenga delle interessanti considerazioni, questo post di John Graham, sull’Open Source e sulla sua (vera o presunta) “duttilità” …
Code doesn’t just want to be free. It wants to be miscellaneous.So, what’s that supposed to mean? I’m only going to make a few suggestions here, as I best understand it at the moment, and leave the implications to more study and discussion of Weinberger’s book.(…) Information is allowed be an unstructured, unordered, teaming mass with rich associations. Consumers of this information take slices configured according to their wishes, and in the process both create additional information and associations.
I wonder if open source can get to this miscellaneous state?
Certo che – a patto che si mastichi un poco dell’idioma inglese – di magazine e bollettini di argomento correlato all’open source e a linux,completamente gratuiti (o a prezzo tutto sommato piuttosto basso, com’è ad esempio per Linux Journal Digital) ed anche ben fatti, se ne trovano non pochi: ricevo oggi la notifica dell’uscita del numero 18 del Free Software Magazine. Un’occhiata ai contenuti mostra più di qualche motivo di interesse (almeno, per il sottoscritto)…
Issue 18 Issue 18 is here and with it another bunch of great articles all about free software. We have Andrew Min showing us how to dual-boot Windows and Kubuntu. There’s Mitch Meyran’s in depth article on 3D desktops and Xavier Calbet’s one on Fractal generation. Rosalyn Hunter breaks in new users with her follow up article on using the CLI and Jonathan Roberts gives us all the low down on how to get help with free software. Of course, I’m only scratching the surface… there’s a lot more in this fine issue of Free Software Magazine….
Siamo d’accordo, è tutta roba da fruire sul computer (magari un laptop, magari di quelli piccoli molto carini, da portare dovunque…. avendocelo), il che costituisce anche un limite: sarà un segno dell’età, ma il cartaceo lo trovo ancora molto molto comodo, non c’e’ nulla come sfogliare una rivista vera , vuoi mettere? Ma tant’è: è bello anche muoversi nel regno dei magazine digitali, che possono contenere una notevole quantità di (spesso buona) informazione…