Certo stiamo attraversando un cambio epocale, legato alle modalità di fruizione della cultura. Sta già avvenendo, ma non ce ne rendiamo ancora propriamente conto. E’ qualcosa a cui penso sempre un po’ di più man mano che i miei contenuti digitali aumentano.
Oramai la quantità di libri che ho acquistato nei circuiti digitali (soprattutto da Amazon) è diventata abbastanza rilevante. Se dovessero materializzarsi di colpo tutti gli ebook comprati in questi anni, prendendo improvvisamente forma fisica nel mio salotto, penso che dovrei uscire io di casa, per fare spazio. Già l’idea stessa mi fa tremare. Ho gli scaffali di casa ormai strapieni (con volumi parcheggiati in seconda e terza fila), la ricettività ulteriore sarebbe veramente minima: uno dei motivi per cui mi sono spostato sui contenuti digitali. Insomma, mi rendo conto della quantità di informazioni che sto accumulando in un mondo non direttamente fisico, diciamo pure virtuale.
“Fammi finire, poi te lo presto io…”, perché in digitale no?
Il problema sorge inevitabilmente, al crescere della propria libreria. Cosa trasmettere di questo mondo, in futuro? Come passare ad altri la propria biblioteca? Certo quando si parlava di beni materiali, era abbastanza facile. La biblioteca di una persona rimane lì, comunque sia. Anche se dopo una crisi mistica il proprietario dei volumi è andato a finire in un monastero giapponese (per dire). I libri sono tutti a disposizione, possono essere presi, spostati, divisi tra diverse persone.
Eh già. Perché nel libro cartaceo informazione e mezzo di supporto coincidono in un oggetto. Tutto un altro problema per le librerie digitali.
Al momento i miei libri su Amazon sono accessibili soltanto da me. Non posso – nemmeno volendo – alienarmene uno dandolo ad una altra persona, non posso prestarne uno (per quanto sembri strano) a chi volessi. Insomma, accanto ai vantaggi indubbi dell’editoria digitale, su cui ci siamo più volte soffermati, questo è ancora un punto delicato. Ci dovrebbe assolutamente essere un meccanismo per il quale posso almeno regalare uno dei miei libri a qualcuno.
Lo so, lo so. Ora alcuni diranno che è un problema dei sistemi chiusi. E certo, se io ho un libro in formato epub non protetto, ad esempio (o con sistemi gentili di protezione come il Social DRM), sono libero di inviare il file a qualcuno, il quale lo può leggere senza problemi (sta a me comportarmi in maniera lesiva dei diritti di autore o meno, in questo caso). Nel caso dei sistemi chiusi come Amazon, Apple e compagnia bella, questo non è possibile: sono vincolato a ciò che Amazon (in questo caso) mi permette di fare.
Lasciamo stare anche il fatto che tali sistemi, sia pure chiusi, hanno i loro vantaggi: trattasi di argomento sul quale comunque abbiamo già speso qualche parola. In ogni caso questo non può essere un alibi, per nessuno. Qualsiasi sistema adotto, io devo poter essere libero di regalare a qualcuno uno o più dei miei libri, o anche l’intera biblioteca, se io ne ho desiderio. Secondo me, non è pensabile di limitare la possibilità di donare un oggetto comprato, sia pure virtuale. E non sarebbe male, oltre a questo, poter prestare i libri, ovvero rendere possibile a qualcuno l’accesso al testo per un periodo limitato di tempo, periodo nel quale ovviamente io non vi posso accedere.
Ora che la musica ha praticamente abbandonato l’infausta restrizione del controllo di accesso, e anche iTunes vende filesmp3 senza protezione digitale, sembra che con i libri siamo ancora rimasti indietro, impigliati in noiosi cavilli, artificiosi steccati, irritanti barriere. Col risultato paradossale che un ebook piratato è molto più gestibile di un ebook per il quale ho investito i miei risparmi. Mi chiedo, quando potremo finalmente dire a qualcuno “Ma non l’hai letto? Io l’avevo preso in ebook e l’ho finito un mese fa, te lo passo io…”
Il formato epub è ormai uno standard nel campo dei libri digitali. Se la soluzione di lettura ideale è probabilmente quella di caricare il file su un apposito lettore di ebook (praticamente ogni lettore, a parte il Kindle, permette di leggere libri in tale formato), che a motivo dello schermo speciale non illuminato, garantisce una esperienza di lettura potenzialmente affine a quella del classico libro cartaceo, vi sono ormai diverse soluzioni che permettono di leggere in maniera relativamente confortevole anche su altri supporti. Qui di seguito listiamo alcune possibili scelte, avvisando che molte alternative sono comunque disponibili, basta cercare un po’ in rete per trovare spesso soluzioni interessanti e gratuite.
Lettura di epub sul computer
Non possiamo non iniziare dal celebre programma Calibre. E’ ben più di un lettore di ebook, permette di gestire una vera e propria collezione, nonché di effettuare facilmente conversioni da un formato ad un altro (cosa estremamente utile per chi possiede un Kindle, come vedremo dopo). In realtà le sue potenzialità sono ben più vaste, perché include opzioni di sincronizzazione con vari device e comprende addirittura un server web per accedere alla propria collezione ovunque ci si trovi. Il programma esiste per tutti i principali sistemi operativi.
Non è comunque necessario istallare alcun software, se si vuole “soltanto” leggere. Vi sono ottime estensioni per i browser più diffusi, che li abilitano come piattaforme di lettura. Per gli utenti Chrome consiglio l’ottimo Readium, mentre gli utenti Firefox possono trarre vantaggio da un componente aggiuntivo come EPUBReader.
Lettura di epub su iOS
Nel caso di un iPad o di un iPhone, l’ottima applicazione iBook, fornita di default nel corredo software, è già un ottimo lettore di epub. Data la qualità, probabilmente non ha molto senso cercare altro (almeno per gli epub non protetti).
Lettura di epub su dispositivi Android
Vi sono molti software disponibili, anche gratuitamente. La scelta come spesso accade è questione di gusti. Un software gratuito e leggero, con diverse funzionalità interessanti e notevoli possibilità di configurazione, è FBReader, di cui abbiamo già parlato (notare che esiste anche una versione desktop).
Lettura su Kindle di Amazon
E’ certamente un lettore eccellente, tuttavia non può leggere il formato epub. La cosa da fare è – attraverso un programma gratuito come Calibre – convertire il file in formato moby (quello nativo di Kindle), e poi inviarlo al lettore. E’ una cosa semplice che richiede poco lavoro, i risultati sono (per quanto ne so) ottimi. Inoltre, convertire il file in moby permette anche di leggere su computer o diversi dispositivi, utilizzando l’ottimo e onnipresente software Kindle.
Lettura online
Si può anche godere la gioia di una sana lettura senza dover istallare proprio nulla. Siti come Booki.sh permettono di creare un account gratuito e caricare facilmente la propria libreria di epub, per leggere praticamente ovunque, utilizzando un comune browser.
Come vedete per ogni dispositivo fisso o mobile esistono varie possibilità per leggere libri in formato epub. Tenete presente comunque che quanto scritto si riferisce a libri senza protezioni di Digital Right Management (o al massimo libri protetti con tecniche di Watermarking, la cui fruibilità è pari a quelli senza protezione).
Sperando che questa breve rassegna vi sia stata utile, non mi resta che augurarvi buona lettura. A proposito, se avete segnalazioni di software che vi piace e nono sono state menzionate nell’articolo, siete invitati ad intervenire nei commenti. Sarebbe interessante aprire un confronto sulla qualità dei diversi software, ad esempio…
Continuo la mia disquisizione sugli ebook di Amazon già iniziata nel post precedente. Che ci volete fare, a me piace ragionare di queste cose e… Ah ecco: na caratteristica su cui non mi sono soffermato, è l’aspetto social che contraddistingue tale negozio di libri digitali.
E’ una caratteristica che garantisce – soprattutto con i libri più diffusi – una esperienza di lettura sociale decisamente interessante e assolutamente inedita, per il corrispettivo cartaceo. Leggendo un ebook di Amazon (su Kindle, su iPad…), puoi imbatterti in alcune frasi che sono state evidenziate da un gran numero di lettori. E’ stimolante vedere se le frasi che sono più importanti per te lo sono anche per altri.
Un’altra cosa simpatica è la facilità con cui puoi pubblicare le frasi che a te piacciono sui social network, Facebook e Twitter. In realtà ogni libro venduto su Amazon si guadagna una sua pagina dove afferisce tutta l’attività dei lettori intorno al dato volume. E’ una esperienza di fruizione del testo del tutto inedita, chiaramente facilitata dal passaggio al digitale. Ecco per esempio la pagina di un libro che a me piace molto, Cose che nessuno sa. Come si può vedere seguendo il link, il libro ha una pagina sociale composta dall’attività dei vari lettori, che evidenziano ed annotano dei singoli passaggi.
Una citazione dal libro di Alessandro D’Avenia.
Questa è una cosa che – a quanto ne so – ancora non ha alcun corrispettivo degno di nota, almeno da parte di iBook o di Google Play Books. Devo dire che è abbastanza nuovo come esperienza, prendere in mano un libro (ops.. un lettore con un libro) molto diffuso e imbattersi in passaggi dove viene riportato questo lo hanno evidenziato 2000 persone… Amazon ci sta insegnando che leggere un ebook è anche una sorta di avventura sociale. Il passaggio al formato elettronico allora non è più una semplice trasposizione ma fornisce davvero qualcosa in più.
E ho la sensazione che la strada sia appena all’inizio: già compaiono i primi esempi di riviste digitali che vanno oltre la semplice trasposizione dell’edizione cartacea, aggiungendo interattività, contenuti multimediali, etc…
Più il tempo passa, più il riferimento non sarà più il cartaceo, ma l’edizione digitale, con tutti i contenuti supplementari che questa può veicolare.
Una strada tutta da percorrere, per gli amanti della lettura.
Benché possegga un Kindle, sempre più spesso mi trovo ad usare l’iPad come lettore di ebook. Le ragioni sono molteplici, e vanno dalla comodità di avere per le mani un solo strumento che fa tutto (gestire la posta elettronica, scorrere le news, consultare un sito quando serve), al fatto che è una device che non necessita di luce esterna (in pratica, posso leggere di notte senza disturbare nessuno). Ovviamente, niente batte un vero lettore di ebook come possibilità di leggere senza stancare la vista, e come visibilità in luce piena. Su questo siamo d’accordo. Ma per un uso domestico (in interni) mi pare che un tablet se la cavi abbastanza bene.
Va bene un iPad per lunghe letture? Voi che ne dite? Dite la vostra lasciando un commento!
A differenza del Kindle, sull’iPad mi trovo a poter scegliere tra vari fornitori, per i contenuti digitali da leggere. C’è ovviamente l’applicazione iBook con il suo store. Accanto a questa vi sono diverse altre applicazioni che possono egregiamente affiancare o sostituire il software di Apple. Quale scegliere è come spesso capita, più questione di gusti che di superiorità tecnica.
iBook è un software splendido, devo dire. E’ fatto veramente bene: permette di scaricare libri acquistandoli dallo store di Apple, ovviamente, ma consente anche di inserire libri prelevati altrove, purché in formato epub non protetto (o con social DRM), oppure in PDF, sempre non protetto. La visione della libreria è molto curata e graficamente appagante. Inoltre permette una agevole divisione in varie sezioni. L’acquisto di libri consente di scaricare gratuitamente una anteprima del volume, per decidere di un possibile acquisto dopo aver letto le prime pagine.
Altri vantaggi sono, un sistema di annotazione molto comodo e curato (con possibilità di evidenziare passaggi in vari colori e aggiungere note), l’esportazione delle note via email, la possibilità di gestire libri “speciali” con caratteristiche multimediali aggiuntive (libri d’arte con zoom sulle figure, ad esempio, ma non solo). Un’altra cosa che apprezzo molto è il fatto che quando si acquista un volume questo si sostituisce automaticamente all’anteprima acquistata (cosa che con Amazon non avviene).
Lo svantaggio principale è che è un sistema decisamente blindato. Io che non ho un iPhone (o non ancora…), se voglio rileggere un brano di un libro, non posso farlo via web o neanche via computer (nemmeno quelli con la meletta, per capirci), ma devo aspettare di tornare a casa e riprendere in mano l’iPad. A volte è seccante.
Kindle su questo punto è esattamente l’opposto. L’ubiquità è forse la sua dote principale. Esiste un’applicazione Kindle per quasi ogni cosa che abbia uno schermo (purtroppo linux rappresenta una notevole eccezione, in questo): gli ebook acquistati su Amazon li posso leggere sul Kindle vero e proprio, sul computer, sugli smartphone (Android e iOS), sui portatili… ovunque. Esiste perfino una web app che gira in un browser. E ogni volta – se sono in rete – il sistema aggiorna la mia posizione all’interno del libro. Inoltre posso inviare sui social network i passi rilevanti di un libro e le mie annotazioni in merito.
Per chi legge molto, vi sono piccoli ma non trascurabili svantaggi. Le annotazioni su iBook sono più facili ed eleganti, qui vi è un solo colore per evidenziare. L’acquisto di un volume avviene separatamente dal campione gratuito, per cui si perdono anche le eventuali annotazioni già apportate sul primo. L’interfaccia grafica è certo curata ma non quanto quella di iBook (l’unica in cui mi sono imbattuto capace di simulare un libro vero e proprio, inclusa l’ombreggiatura che simula efficacemente la curvatura delle pagine verso il centro). Inoltre utilizzando entrambi gli store, mi sono accorto che molti libri, soprattutto quelli pubblicati non troppo di recente, se scaricati su Amazon non hanno un indice cliccabile che porti direttamente ai vari capitoli, mentre l’analogo su iBook mi pare ne sia sempre dotato. Per certi libri, è una comodità notevole.
Rimane il fatto che entrambi i sistemi sono chiusi nel loro splendido universo (più vasto quello di Amazon, più stretto quello Apple): non posso esportare un libro e leggerlo su una applicazione che piace a me. Inoltre sono vincolato per l’acquisto ai rispettivi store.
Il caso degli epub (protetti con DRM o non protetti) è già diverso, in questo. Hanno circolazione sicuramente più ampia, e non sono limitati ad uno specifico software di lettura, o device. Stay tuned, ne parleremo in un prossimo post!
In Internet questo è il bello: è il terreno di coltura oggi forse più veloce e favorevole per mettere in giro delle idee. Mi sono imbattuto fortunosamente qualche giorno fa in un sito che ha sollecitato insieme sia la mia vena di scrittore che quella di appassionato di tecnologia. Si chiama Widbook, è ancora in fase beta (e infatti qualche asperità si trova qui e lì), e si propone come una sorta di social network dei libri (o una youtube libresca, come ci dice la recensione su Mashable).
Basta aprire un account e si possono fare diverse cose, come cercare persone da seguire, inviare messaggi di stato, cercare libri pubblicati per autore, o argomento… Ma soprattutto si può scrivere. Volendo, direttamente dentro un libro.
Mi vorrei spiegare. Non è troppo nuovo creare un sito che permette di pubblicare online il sudato frutto del proprio estro letterario, certo. Forse la vera novità di Widbook è l’estrema facilità con cui si ottiene un prodotto esteticamente valido. Si può scrivere subito dentro il libro, definendo copertina, capitoli e tutto il resto (fedele al fatto di aver vita sulla rete, al libro si possono aggiungere facilmente anche elementi multimediali, cosa alquanto difficile per un libro cartaceo). Si può anche mettere online un libro prima che sia terminato, riservandosi aggiornamenti ad un tempo successivo.
Ogni persona si costruisce così un suo scaffale con i libri che gli piacciono. E ovviamente, si può divertire a pubblicare libri digitali veri e propri, che si possono fruire attraverso computer, tablet etc… Una caratteristica da non sottovalutare è la possibilità di lavorare su libri… a più mani. Varie persone possono collaborare su un’unica opera, e questo apre senz’altro la porta a possibilità davvero interessanti.
Se a questo punto vi siete incuriositi, vi consiglio la visione del video ufficiale, è piuttosto gradevole e divertente… 🙂
Al di là di questo, Widbook si propone anche come un social network per scrittori, perché incorpora il consueto meccanismo per inviare brevi messaggi di stato, che vengono ricevuti (Twitter docet) dai propri followers.
Forse la mancanza più grande, al momento, è il fatto che non si può in alcun modo esportare un libro realizzato su Widbook. Nonostante questo, è un sito con un potenziale interessante per chi ama scrivere. Certo, come in casi analoghi, sarà tanto più interessante passarci del tempo tante più persone realizzeranno e metteranno a disposizione le loro opere. Non sarebbe male anche una ricerca separata per lingua; in particolar modo, questo potrebbe favorire il sorgere di comunità specifiche per ogni linguaggio…
Una cosa forse non troppo simpatica, è anche il fatto che anche solo per leggere libri si debba essere registrati. Ma questo ha comunque il vantaggio di essere “riconosciuti” dal sistema, e dunque poter inviare commenti e comunque interagire con l’autore dell’opera. Tutto sommato, è una “costrizione” accettabile.
Vedremo come la cosa evolve. Intanto, come prova, ho iniziato un libro dove verranno inseriti pian piano i nostri Racconti di Giada. Provate a leggerlo, se volete, e fatemi avere le vostre impressioni…
In questo broglio di appunti informatici mi sono spesso messo a riflettere sulla lettura di testi in formato digitale. E’ evidente che il massimo confort di lettura, va da sè, si ottiene con dispositivi appositi come il kindle di Amazon, o gli altri analoghi, ovvero dispositivi dotati di inchiostro elettronico senza retroilluminazione, che oltre a consumare molto poco non stancano la vista, e sono davvero gli ideali sostituti del libro cartaceo.
Comunque sia, non è infrequente trovarsi a leggere testi anche su altri dispositivi, come i tablet oppure anche gli smartphone. Vi sono diversi programmi per leggere, anche veri e propri libri. Anche uno smartphone non è poi tanto male per leggere magari mentre si è in fila all’ufficio postale o nello studio del dottore (con un occhio sempre attento a non farsi passare davanti…). Un buon ecosistema di lettura oramai permette di leggere passando da un dispositivo all’altro senza disagio, ricominciando ogni volta dal punto esatto in cui si era lasciato il testo.
Così posso leggere un libro sul Kindle vero e proprio, per poi trovarmi a continuarlo sull’apposita applicazione per il mio android (avete indovinato? Sono in fila alle poste!), poi magari proseguire sull’iPad o sul MacBook (nella pausa pranzo), e la sera proseguire sul Kindle come nulla fosse.
I libri “di carta” sono belli, ma tendono ad occupare spazio….
Che si capisce da questo? Ok, che il testo che sto leggendo mi interessa molto… 🙂 No dài, a parte questo. Che ormai una simile esperienza è un requisito troppo attraente per potervi rinunciare.
Su questo campo il principe indiscusso è appunto Amazon. Oltre il Kindle vero e proprio (ormai sotto i cento euro, è diventato davvero un oggetto accessibile) esiste una applicazione Kindle praticamente per tutto, iPad, iPod, iPhone, Android, PC Windows, computer Mac… esiste perfino una web application da far girare nel browser.
(Eh? No, linux purtroppo no. Evidentemente non ha quota di mercato che interessi ad Amazon.)
Così ti porti dietro i tuoi libri veramente ovunque. Difficilmente potresti portarti appresso una libreria cartacea equivalente, senza grandissimi sforzi e senza che la gente dubiti seriamente della tua sanità mentale. Ora invece te la trovi in tasca, la tua libreria. Se poi la gente dubita ancora della tua sanità mentale, sarà che hai altri problemi, ma non è il caso di discuterne qui, probabilmente…
Le applicazioni Kindle ti permettono anche di mettere segnalibri, di inserire note, di evidenziare dei passaggi (cosa che mi piace da matti, e uso parimenti da matti). C’è anche una spruzzatina di socialità, perché se vuoi puoi vedere i passaggi più sottolineati dagli altri, del libro che stai leggendo. O far leggere agli altri (che poi, gli altri siamo noi, come cantava una vecchia canzone…) i tuoi passaggi preferiti dei libri che stai leggendo (via Twitter e Facebook, gli immarcescibili network sociali).
Personalmente la trovo una cosa rivoluzionaria. Già mi pare una seccante scocciatura non disporre di un testo che ho comprato solo perché l’ho lasciato a casa (mia, o di un amico, o di una ragazza, di un cognato…). Un testo comprato, mi dico, dovrebbe abitare nella nuvola ed essere scaricabile e fruibile da uno dei miei dispositivi elettronici, ovunque io sia.
Certo, la sensazione del libro cartaceo… un po’ come la nostalgia, lasciamelo dire, dei buon fruscìo dei cari dischi in vinile…
Gli ebook sono ormai diffusi universalmente, a motivo delle loro prerogative interessantissime. A volte, come per il sottoscritto, il passaggio al digitale è una scelta quasi obbligata, visto che dopo la tripla fila, i libri non entrano più nemmeno nei più accoglienti scaffali. Non parliamo poi della sfida eccitante di trovarlo, un dato libro. Quando hai molti libri non si parla più di trovarne uno. Lascia perdere. Ti rimane solo l’attività di carotaggio; cominci a percorrere strato dopo strato, e vedrai che qualche libro interessante che ti va di (ri)leggere lo trovi di certo. Ma non sperare di andare su un titolo particolare (… no no no!), potresti cercare per giorni, senza frutto.
Tuttavia è anche noto (inutile nascondercelo) come financo gli ebook soffrano di talune pesanti limitazioni. Per questo tecnici e studiosi di diverse nazioni si sono riuniti per progettare uno strumento che possa superare i problemi dei classici lettori ebook, portando l’esperienza di lettura ad un livello nuovo, più appagante e di piena soddisfazione per l’utente.
Proviamo, per divertimento, a percorrere il cammino inverso, sottolineando le doti di questo strumento di avanguardia (non è difficile, avrete già capito.. ma tanto per il piacere di valutare i pregi di quello che uno ha già…)
E’ uno strumento con caratteristiche realmente d’avanguardia, frutto di una attenta progettazione. Vediamone qualcuna:
E’ economico. Costa molto meno di un lettore ebook, qualsiasi esso sia. I costi spaziano considerevolmente, ma la fascia di entrata è stimata ad appena pochi euro (non è impossibile imbattersi in modelli il cui costo è inferiore ad un euro).
E’ resistente. Non si rompe se cade, resiste abbastanza bene (con qualche danneggiamento che non pregiudica la lettura) a contatto con l’acqua. Resiste alle torsioni e alla pressione. Secondo le prime prove, può anche essere calpestato senza quasi danni. Questo perché è stato concepito in modo che non abbia parti in movimento o parti elettroniche (incredibile ma vero) e, quando non utilizzato, ha un aspetto molto compatto. Attenzione però: pare non resista al fuoco, a contatto con le fiamme tende a degradarsi in maniera molto veloce (e pericolosa)
Qui è la vera rivoluzione: ne esiste uno per ogni titolo prodotto. E’ infatti così economico che se ne può produrre uno dedicato ad una singola pubblicazione! Immaginate: se si rompe, non perdete tutti i vostri titoli, vi basta sostituire quello perso. Ancora, potete usarlo per leggere un titolo e prestare al vostro amico quello di un altro titolo, rendendo così possibile la lettura simultanea.
E’ a colori(non tutti i modelli, ndr), laddove la maggior parte degli ebook ancora è limitata al bianco e nero
Non stanca la vista, al pari degli ebook, perché (incredibile ma vero) non è dotato di alcuna retroilluminazione. Può essere usato anche in pieno sole.
La carica è praticamente infinita. Ma questo è inesatto, non fa capire la portata rivoluzionaria di questo device. Lo strumento gode infatti di un concept completamente nuovo, per cui potete dire addio ai caricabatterie, ai cavetti e altre cose di questo tipo. Funziona sempre, anche a distanza di decenni!
L’ebook può sostituire i libri? E se, tipo, avviene il contrario?
Sono stati proposti vari nomi per tale strumento. Al momento sembra si debba chiamare libro.
Cercheremo di procurarcene qualcuno per studiarlo più in dettaglio (ah no, sembra che io ne abbia già la casa piena, come ho detto in apertura di post). Bah, viste le caratteristiche di cui si favoleggia nelle indiscrezioni, risulta oltremodo interessante. Cercherò di valutarne uno.
No, non uno particolare… Come ho scritto prima, non lo troverei.
Stamattina ricevo una telefonata (a volte, capita). Una collega di un istituto qui vicino. Ma no, non è per questioni di ASDC che ti chiamo. Mi dice. Volevo qualche informazione riguardo l’acquisto di un ebook, G. mi ha detto che potevo rivolgermi a te…
Accipicchia, sembra che sia ritenuto un esperto! In realtà non ne so tanto, però la conversazione che ne scaturisce mi fa venire voglia di scrivere due righe. E quale posto migliore di SegnaleRumore, per questo?
Tanto più che a mio avviso la situazione ebook per il nostro paese è cambiata radicalmente da pochissimi giorni, con l’arrivo dei libri digitali in lingua italiana sul negozio online di Amazon. Già sedicimila libri, secondo quanto riporta il banner su Amazon.it, sono disponibili per l’acquisto immediato, e verosimilmente altri se ne aggiungeranno presto. Accanto al fatto che è disponibile ad un prezzo molto interessante il nuovo Kindle Touch (sotto i cento euro), direi che la cosa è ancor più interessante. Anche per chi è inguaribilmente affezionato ai libri di carta, la prospettiva di cominciare ad entrare nel mondo del libro digitale può essere considerata allettante, viste le condizioni.
Ma che fare? Che lettore comprare? Questo mi chiedeva in pratica la collega, stamattina.
Prima di rispondere vi voglio un pò raccontare… La mia storia con gli ebook comincia molti mesi fa, proprio con un Kindle. Mi interessava la sterminata disponibilità di libri in lingua inglese, pensavo anche che poteva essere comodo per familiarizzarmi con la lingua. Successivamente il Kindle è passato ad uno dei miei figli, e sono passato al Leggo di IBS. Mi sembrava interessante come caratteristiche e con la possibilità comunque di accedere ad un catalogo di libri italiani sufficientemente ampio (anche se lacunoso in più parti). Successivamente però al Leggo è stato affiancato un altro Kindle. Non è facile stare lontani dalla device di Amazon: per la sua qualità di lettura, e soprattutto per l’ecosistema che gli è stato costruito intorno.
Che ne dite, non leggeremo più così… tra un pò di anni?
Certo, Amazon ha un sistema chiuso. Un libro preso da Amazon non lo leggi su altri lettori. E questo certamente dispiace. Però c’è il rovescio della medaglia, ed è un rovescio “di peso”. Un libro preso da Amazon (ora anche italiano, appunto) lo leggi veramente dovunque. Qualsiasi cosa abbia uno schermo, anche piccolo, può leggere i libri che hai preso su Amazon. iPad, iPhone, tablet e smartphone Android, MacBook, PC Windows. Ognuno ha il suo programma per leggere i tuoi ebook, scaricabile gratuitamente da Amazon.
Manca un client linux, questo purtroppo è vero: una ricerca sullo store di Ubuntu per “Amazon” mi ritorna Flight of the Amazon Queen.. un gioco – anche gratuito – che sembra essere divertente.. “Imbarcati in un’avventura per salvare una principessa rapita e nel frattempo scopri le sinistre intenzioni di una società Lederhorsen situata un un luogo molto sospettoso” (Come fa un luogo poi ad essere sospettoso? Magari è più facile che sia soltanto sospetto…). Ma questo è un altro discorso…
Oltretutto, il whispersync è indubbiamente comodo. Leggi un pezzo di un libro con il Kindle, prosegui con lo smartphone, riprendi da un’altra parte con l’Ipad, e ogni volta ti trovi al punto giusto… tutto questo certamente vuol dire qualcosa. Oltre al fatto che hai a disposizione un sacco di gadget, intendo… 🙂
Ora che ho i libri in italiano per il Kindle il Leggo rischia di rimanere fermo sullo scaffale (penalizzato anche dalla necessità di un aggiornamento software tanto atteso e ancora non rilasciato, per abilitare finalmente funzioni importanti come l’annotazione del testo). Mi secca dirlo, ma per quanto chiuso, l’ecosistema di Amazon è davvero molto comodo.
Poi certo, ci sono tanti altri lettori in circolazione. Ogni lettore serio deve almeno leggere gli epub protetti con DRM di Adobe, che è lo standard fuori dal mondo Amazon, adottato da tutte le principali librerie online anche in Italia. Per il resto, bisogna chiaramente vagliare le caratteristiche del lettore, caso per caso (scheda di memoria, qualità dello schermo, collegamento wifi, etc).
Come orientarsi allora? Alla collega, ho dato un consiglio molto semplice. Partire dai libri. Che libri vuoi leggere? Li trovi sul negozio Amazon? O la maggior parte li trovi altrove? Ecco, io partirei da questo per selezionare il lettore. O almeno fare la prima scelta importante: Kindle o… non Kindle.
Tenendo presente, in caso di dubbio, che il prezzo attuale del Kindle Touchè davvero intrigante (il leggo l’ho pagato esattamente il doppio), e che è più che probabile che la libreria di Amazon italiano venga rimpolpata via via..
Disclaimer: no, seriamente, non prendo un euro da Amazon per questo post… …purtroppo… 🙁