Chissà perché, siamo abituati a pensare al mondo informatico come ad una offerta variegata di servizi da fruire, ma per i quali difficilmente si può intervenire come parti attive, influenzando o addirittura modellando gli sviluppi futuri. Come dire, l’offerta è ampia, ma si prende quel che c’è, piaccia o non piaccia. Forse è il modello neoliberista (un mondo al collasso, secondo la Carta della Nuova Umanità), che ci vuole consumatori passivi, forse altro. Forse la nostra pigrizia.
In questi giorni può capitare di leggere frasi tipo Twitter non mi piace, ma sono tutti lì quindi lo tengo. Ecco, forse iniziare tutti a cercare altro potrebbe dare uno scossone salutare. Ma chiudo parentesi.
Vengo al caso. Mi è capitato pochi giorni fa a riguardo dell’applicazione Wallpaper quotidiano per Bing, che porta anche sul desktop dell’iMac gli sfondi quotidiani (meravigliosi, di solito) scelti da Bing, un servizio che sui computer Windows (e sui dispositivi Android che usano Microsoft Launcher) è presente di default.
L’applicazione funziona bene ed anzi è stata una vera svolta, ho addirittura smesso di desiderare di lavorare sul portatile Windows (almeno un poco1) perché finalmente anche sull’iMac, come già sul telefono, ho la presentazione quotidiana di un nuovo sfondo, giorno per giorno.
Però, c’era un problemino.
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