In Twitter non si può

Ogni tanto mi viene da pensare che Twitter, al quale riconosco una buona serie di meriti e di caratteristiche “virtuose”, stia però influenzando un pò “perniciosamente” la comunicazione sul web, spingendola verso una eccessiva brevità e frammentazione. Non so dire se la nostra ridotta capacità di seguire un discorso esteso e articolato senza distrazioni possa risentire della frequentazione della nostra timeline (come qualcuno sostiene), o sia piuttosto un sintomo di una attitudine moderna ben più generale, ma di certo a volte mi infastidisce la scelta filosofica “tanti stimoli ma brevi” che sottende all’implementazione di Twitter: come se non ci fosse niente che meritasse un’attenzione superiore alla manciata di secondi (o alla frazione di essi).
Sistemi di microblogging alternativi a Twitter ci sono, con caratteristiche interessanti. Purtroppo il loro impiego effettivo e quotidiano, al di là dell’esplorazione delle loro caratteristiche, si scontra con il fatto che la base di utenti è sovente particolarmente ridotta, spesso a dispetto del loro intrinseco “valore”. Più volte in questo blog ho elogiato le doti di Qaiku, che mi sembra una delle piattaforme più valide in questo senso: il modello “ibrido” di “messaggio corto + risposta lunga”, mutuato da Jaiku, permette di sviluppare conversazioni interessanti e non necessariamente “costrette” a brevi botte e risposte dal medium medesimo, come in Twitter. 
Ecco, questa discussione  su Arch Linux ad esempio in Twitter (o in Identi.ca, che ne mutua diverse caratteristiche pur apportanto interessanti innovazioni), non si sarebbe potuta fare…
Un thread in Qaiku. Come spiegare le doti di Arch linux, su Twitter? 🙂
Eppure Twitter è diffusissimo (anche per diversi indubitabili pregi, non lo metto in dubbio) invece Qaiku – che dalla sua presenta una serie di altre caratteristiche interessanti, come il filtro per linguaggio, l’importazione di feed RSS, i gruppi – non lo usa quasi nessuno, almeno da noi.

Ammettendo che la mia visione delle sue qualità risulti condivisa, ebbene, non sarebbe la prima volta che a vincere non è il migliore…. Ora dirò una cosa su cui si può forse dissentire… ma quant’è superiore la base di utenti di Windows XP rispetto a quella di una moderna qualsiasi distribuzione linux…??

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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