E’ una cosa psicologica, se volete. Ma fa la differenza, più di tanti fattori tecnici, più della esasperante corsa alla velocità di caricamento dei siti o della performance dell’ultimo motore Javascript. E’ l’uomo, più che la tecnica, insomma.
E’ una cosa psicologica, se volete. Ma fa la differenza, più di tanti fattori tecnici, più della esasperante corsa alla velocità di caricamento dei siti o della performance dell’ultimo motore Javascript. E’ l’uomo, più che la tecnica, insomma.
Ho alle spalle un lungo passato di utilizzo di Firefox. Anni e anni di intensa e giornaliera frequentazione, un amore lungo e fedele (beh con qualche scappatella verso Flock se qualcuno ancora se lo ricorda). Ma devo fare outing: prima ancora, nella lontana epoca in cui usavo Windows a casa, mi innamorai di Internet Explorer. Eh sì. A suo tempo era l’unico che aveva una eccellente gestione offline delle pagine già caricate. La cosa aveva molta importanza perché la connessione Internet casalinga era “a tempo” e si pagava per i minuti di connessione effettuati (eravamo nel millennio precedente, dopotutto).
Scavando all’indietro, ricordo come fossi – forse ancora prima – affezionato a Netscape. Questo durò più o meno finchè non arrivò Netscape 6 (da Wikipedia ritrovo una indicazione cronologica: eravamo nel 2000, probabilmente). Poderoso: in termini di peso, non di prestazioni. Sancì rapidamente la fine di un amore.
Il (mio) primo browser… (Wikipedia, licenza CC BY-SA 3.0) |
Per non dire (ma lo dico) che ho vissuto i primi vagiti del web, la vera epoca dei pionieri, quando l’unico browser era Mosaic. A quel tempo nessuno sapeva cosa fosse Internet, nessuno sapeva proprio – in pratica – che ci fosse Internet. Era qualcosa legato agli istituti di ricerca e pochissime altre realtà. Per dire, Facebook non esisteva, Twitter nemmeno: inconcepibile eh?
Internet: la gente non aveva ancora capito che di lì a poco non ne avrebbe potuto fare a meno.
Mandando avanti veloce, rieccomi al passato prossimo. Mi rivedo utente di Firefox, con tutte le sue brave estensioni, a leggere di un nuovo browser, Google Chrome. A pensare, poi: ma che bisogno c’è di un altro browser? Stavolta quelli di Google hanno preso una cantonata.
Eppure quando lo scarichi, lo provi, e rimani colpito per la velocità e la leggerezza… c’è stato un momento di interregno, Firefox era sovrano per quanto riguarda le estensioni, ma Chrome aveva un approccio leggero e minimalista che pian piano affascinava sempre più. Quando sono arrivate le estensioni di qualità per Chrome, per me si è chiusa la partita. Almeno con Firefox. A quel tempo ero utente linux e dunque Safari non lo consideravo proprio (allo stesso modo ma in maniera più definitiva, ho salutato Internet Explorer ormai da diversi anni).
Siamo al presente, ora. Quello che mi piace di Chrome, potremmo riassumerlo così
Con piacere noto che è finalmente in arrivo la versione di Scribfire per il browser Chrome (è appena stata rilasciata la alpha). Scribfire è secondo me uno degli add-on più interessanti per chi voglia inviare messaggi sui propri blog, usando semplicemente il proprio browser. Personalmente lo sto usando da molto tempo attraverso Firefox: ad esempio, da diverso tempo tutti i miei post su GruppoLocale.it vengono redatti con tale eccellente software.
Delle eccellenti doti di snellezza e velocità di Chrome (e naturalmente di Chromium, il suo corrispettivo Open Source) abbiamo già parlato diverse volte in questa sede. Il divario tra le estensioni di Firefox e quelle disponibili per Chrome è certamente ancora elevato e a vantaggio della Volpe di Fuoco, ma ho la sensazione che le cose stiano rapidamente cambiando. Chi scrive, dopo anni e anni di Firefox, da un pò ha mutato le sue abitudini e eletto Chrome come browser predefinito, sia su Ubuntu che su Mac OS (i suoi due ambienti preferiti). Firefox, bisogna dirlo, è super accessoriato, ha moltissimi altri meriti, ma è sensibilmente più pesante.
Questo post è il primo che scrivo con la versione alpha di Scribfire per Chrome. Mi sembra giusto (ed anche… squisitamente ricorsivo) che venga dedicato proprio a Scribifire. Software che, su Firefox o Chrome, vi inviterei a provare (certo per Chrome ricordatevi che è appunto ancora in fase alpha, ovvero molto preliminare), se siete affezionati alla scrittura su blog, sistematica o occasionale che possa essere…
Ora, se leggete il post, vuol dire che comunque sta funzionando.. 😉
Per curiosità, sono andato alla pagina della Code Review di Google Chrome… sono rimasto assai colpito dalla frequenza degli interventi listati nella pagina. Nemmeno gli aggiormamenti di Wikipedia quasi quasi risultano così continui… !
Visto l'impegno e la dedizione, spero che la versione per Mac arrivi presto alla maturità che già possono vantare le altre piattaforme. Forza gente!
Ora avrei bisogno di un tool davvero maturo per il blogging. Ahh se arrivasse Scribfire su Chrome…!! 😉
Stando alle statistiche del mese di dicembre 2009 sembra che il browser di casa Google abbia superato quello di casa Apple. Ebbene si, secondo Net Applications Google Chrome è più utilizzato di Safari. Lo scarto non è molto, anzi è veramente esiguo, ma si tratta pur sempre di un sorpasso; 4.63% contro il 4.46%.
Tempi propizi, parrebbe proprio, per il browser di casa Google: il sorpasso su Safari sembra avvenuto in tempi decisamente rapidi, a testimonianza direi della bontà delle scelte progettuali di Chrome (e traendo indubbio vantaggio dal suo essere multipiattaforma).
Personalmente, anche su Mac OS X, non mi sono mai abituato all’uso regolare di Safari: attualmente, se ho bisogno di una macchina multi-accessoriata mi muovo con Firefox (non leggerissimo, ma davvero completo in quanto a estensioni); se invece devo fare un giretto rapido – o arrivare rapidamente ad un dato sito – ricorro a Chrome, la cui velocità di partenza e di rendering mi pare veramente impressionante (e certo non inferiore a Safari…).
Posted via web from SegnaleRumore Express
Inoltre il fatto di essere davvero multipiattaforma è anche un bene, in ultima analisi, per la sua affermazione anche come potenziale “standard”: il messaggio è che ogni utente può far girare Chrome, indipendentemente dal suo sistema operativo. Dunque gli sviluppatori web è probabile che debbano tenere conto, se non ora in un prossimo futuro, anche del rendering delle pagine su Chrome, come già hanno dovuto fare per Firefox (vi erano oscuri tempi in cui molte pagine si vedevano correttamente solo sotto Internet Explorer, ahi ahi…)
Alcune statistiche interessanti direttamente dal team di Google Chrome:
… Spero solo che le tazze di caffè, se reali, siano “distribuite” su un gran numero di persone, onde evitare spiacevoli effetti da sovradosaggio ! 😉
Ora, so bene che non dirò ora nulla di nuovo, ma lo dico lo stesso…: la cosa davvero sorprendente mi sè parsa la leggerezza e la velocità di questo browser. Leggerezza che si traduce in una rapidità alla partenza non indifferente, tanto che dopo una mattinata appena di utilizzo, Firefox mi sembrava improvvisamente moooolto lento… Non ho trovato particolari problemi nel rendering nei vari siti che frequento abitualmente, e ho trovo apprezzabile e comoda la cronologia dentro il browser, divertenti e simpatici i “temi” proposti, comoda la meccanica dei download. Insomma niente male, a prima impressione.
Ho cercato di mettere il naso nel sistema di estensioni, che sebbene ancora per molta parte in fase di sviluppo, già offre delle scelte interessanti, quali (per me) quella per la posta in Gmail, che si riserva un comodo box in basso a sinistra, non troppo invasivo, che avvisa del numero di messaggi da leggere.
Certo, non ho potuto (per ora) mettere la barra dei bookmark di Diigo, non posso mettere Scribfire per il blog… Sono più che persuaso che al momento attuale, la qualità e quantità delle estensioni per Firefox non abbiano davvero rivali. Tuttavia avverto anche la sensazione che da questo punto di vista, le cose siano in rapida mutazione.
Pensate a Chromium con un ottimo ed esteso sistema di estensioni… sì, in questo caso – a meno di uno scatto in avanti di Firefox – il titolo di “browser predefinito”, almeno nel mio pc, sarebbe a rischio… 😉
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