Niente più carta per Linux Journal

Sono abbonato a Linux Journal in formato digitale, anche se a dir la verità, a volte capita che faccia passare un numero senza consultare il relativo file PDF, oppure dandone appena una scorsa. Sarà che comunque una rivista cartacea si porta in giro meglio (al bagno, in balcone, nella borsa, appoggiata sul sofà…) laddove un computer, ancorchè portatile, è molto più di impaccio (e molto più fragile).
Chiaro, anche il digitale ha i suoi bravi vantaggi. Posso sottoscrivere una rivista la cui redazione si trova agli antipodi, senza correre il rischio di pagare più per spese di spedizione che per i fascicoli stessi. La rivista la posso leggere l’attimo dopo che è stata pubblicata. Posso memorizzare tutti i miei numeri su un disco rigido, portarmeli dietro in una chiavetta USB. Annotarli, evidenziare delle frasi, fare ricerche per parole, e così via.
Piaccia o non piaccia, comunque, i tempi stanno cambiando, e il digitale avanza in maniera inarrestabile. Ricevo oggi un mail da Linux Journal che mi informa del fatto che la rivista cartacea sarà abolita, e LJ sarà dunque 100% digitale.
Nel relativo post sul sito si trova una sintetica ma attenta analisi delle ultime tendenze nel mercato dell’editoria (insieme con un parallelo del cammino della rivista con il progresso stesso di linux). Il passaggio al digitale sta interessando varie testate, imponendosi come un fenomeno tutt’altro che episodico, ma di una inesorabilità difficilmente evitabile. Il taglio dei costi è uno dei motivi fondamentali, ma non è certo l’unico: la maggior flessibilità delle versioni digitali gioca anch’essa un ruolo importante, ad esempio.
Non bisogna essere acuti futurologi per capire come in un tempo relativamente breve, sarà la rivista cartacea ad essere l’eccezione. Prima che questo avvenga davvero, però, si dovranno verificare un certo numero di cose. Tra queste:

  • la diffusione di massa di tablet e dispositivi “leggeri” idonei alla fruizione comoda delle riviste e dei contenuti digitali in generale. Come dicevamo all’inizio, non è certo comodo leggersi la propria rivista preferita davanti al computer, fosse pure un portatile. Questi dispositivi – iPad, Android, o altro – si dovranno dimostrare facili da usare, sufficientemente economici, e realmente affidabili.
  • i prezzi delle sottoscrizioni digitali dovranno essere percettibilmente più bassi dell’analogo cartaceo (quando ci sia), in modo che la convenienza spinga gli indecisi e i lettori più “tradizionali” alla migrazione al nuovo formato
  • si dovrà evitare ogni sistema “vessatorio” di protezione dei contenuti, in modo che la gente possa magari spostare una rivista da un dispositivo ad un altro senza essere costretta ad astruse procedure per convincere il sistema che non sta “diffondendo impropriamente” la rivista medesima
  • la tecnologia di lettura dovrà dimostrarsi facile ed accattivante; dovrà essere semplice isolare un articolo, vederne le figure, ingradirlo o rimpicciolirlo, arrivarci dall’indice, etc… (il PDF non mi sembra la soluzione ideale, ad esempio)
Intanto dovremo presto fare a meno di Linux Journal cartaceo. Beh, non l’ho mai avuta una copia cartacea di Linux Journal. Vuoi vedere che ero già più avanti io….? 🙂

Loading

Free software magazine e compagnia bella…

Certo che – a patto che si mastichi un poco dell’idioma inglese – di magazine e bollettini di argomento correlato all’open source e a linux,completamente gratuiti (o a prezzo tutto sommato piuttosto basso, com’è ad esempio per Linux Journal Digital) ed anche ben fatti, se ne trovano non pochi: ricevo oggi la notifica dell’uscita del numero 18 del Free Software Magazine. Un’occhiata ai contenuti mostra più di qualche motivo di interesse (almeno, per il sottoscritto)…

Free Software Magazine:

Issue 18 Issue 18 is here and with it another bunch of great articles all about free software. We have Andrew Min showing us how to dual-boot Windows and Kubuntu. There’s Mitch Meyran’s in depth article on 3D desktops and Xavier Calbet’s one on Fractal generation. Rosalyn Hunter breaks in new users with her follow up article on using the CLI and Jonathan Roberts gives us all the low down on how to get help with free software. Of course, I’m only scratching the surface… there’s a lot more in this fine issue of Free Software Magazine….

Siamo d’accordo, è tutta roba da fruire sul computer (magari un laptop, magari di quelli piccoli molto carini, da portare dovunque…. avendocelo), il che costituisce anche un limite: sarà un segno dell’età, ma il cartaceo lo trovo ancora molto molto comodo, non c’e’ nulla come sfogliare una rivista vera , vuoi mettere? Ma tant’è: è bello anche muoversi nel regno dei magazine digitali, che possono contenere una notevole quantità di (spesso buona) informazione…

Loading