Il nostro BAR dentro Facebook…

Sì. Parliamo ancora di Facebook. Ormai il social newtork per antonomasia: non ce ne voglia Google Plus, ma al momento – e nell’immaginario collettivo – il network sociale è Facebook. Facebook coincide con social network come qualche tempo fa “Windows” coincideva con “computer” (a parte pochi “folli esaltati” che usavano linux o Mac OS) Quando cerchi una persona sul web, diciamo la verità, la cerchi lì. I gruppi, le pagine, quasi sempre le trovi lì. Se poi ti capita per le mani un device Apple, Facebook – assieme a Twitter – te lo trovi bello che integrato addirittura nel sistema operativo.
Difficile, scomodo, a questo punto, intraprendere altre scelte, seguire altre opzioni. Se con un movimento del mouse, o del dito, ti si apre la finestrina per postare su Facebook, se qualsiasi app può mandare i contenuti su Facebook, se (soprattutto) il 99% dei tuoi amici (veri e virtuali) si trova lì, che motivo hai per andarti a cercare un altro newtork?

Bar
Non è così il nostro BAR. Ma a me le foto in bianco e nero piacciono tanto… 😉
Crediti: byronv2 su Flickr, CC

Ammettiamolo. C’è una certa inerzia anche nella penetrazione delle nuove possibilità tecnologiche presso il grande pubblico. Ci sono voluti anni perché la gente si abituasse ad Internet, non dimentichiamolo. Ricordo ancora quando tornavo a casa – ormai diversi anni fa – esaltato da questa nuova cosa che era arrivata nel mio istituto, da questo Internet che ti permetteva di caricare pagine, o addirittura crearle, visualizzare facilmente documenti ideati in un altro punto del mondo… Mi sembrava di intuirne le potenzialità pazzesche che portava con se, ed era ancora una cosa ancora sconosciuta per i più. Televisione, radio, chiacchiere tra persone… tutto andava avanti come se Internet non esistesse. Ma c’era, c’era già.
Questo per dire che una cosa ci mette, di solito, ad affermarsi. E quando si afferma, non è facile scalzarla, far posto ad altro. Difficile sostituirsi a Facebook, per ora. Ci sta provando Google con tutte le forze, e il fatto che un gigante come lui fatichi (come a me sembra) ci dovrebbe dire qualcosa. Potrà essere un punto di vista particolare, con poca statistica. Eppure io vedo nel mio ‘intorno informatico’ una presenza di Facebook sempre più marcata. Persone, gruppi, organizzazioni. Ci si trova lì, ormai è una rodata consuetudine.
Da tempo volevo creare uno spazio di discussione legato in qualche modo alla scienza, e in particolar modo alla mia attività (astronomia), ma con caratteristiche più ampie, dove si potesse parlare anche di cose che trascendono la scienza, in senso stretto. E soprattutto la sua attinenza con l’arte, la musica, la metafisica, la cultura. Ne ho provate varie, di opzioni. Un forum vero e proprio, ad esempio: su Altervista è facilissimo metterne su uno, veramente professionale. Oppure, una community su Google Plus (appunto, la risposta Google ai gruppi Facebook). Chiaro, entrambe le soluzioni hanno i loro vantaggi, i loro indiscutibili pregi.
Eppure, per farla breve, alla fine ho dovuto capitolare. Aprire un gruppo su Facebook, è stata l’opzione che si è dimostrata da subito più fruttuosa, in termini di facilità di attirare persone interessate, come pure di attività nel gruppo stesso. Questo, dal mio piccolo punto di vista, mi conferma che come piattaforma al momento Facebook è quella che gode di una popolarità che al momento – piaccia o non piaccia – è realmente “senza confronti”.
Dunque è aperto il GruppoLocale Bar, per chi vuole aderire. Siamo su Facebook. Dove altro potremmo essere?

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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