Miglior tablet otto pollici 2021 (tipo)

Complice il tempo libero delle vacanze, ho iniziato una ricerca per capire, in prospettiva, se fosse il caso di sostituire il mio tablet Huawei MediaPad M5 (8.4 pollici) che potrebbe essere considerato non nuovissimo, visto che è stato acquistato a novembre del 2018 (per il mio compleanno). Dopotutto, due anni e mezzo abbondanti non sono pochi per un arnese elettronico, in tempi come questi.

Per completezza, devo dire che qualche tempo fa mi sono fatto tentare da un’offerta molto allettante, e mi sono concesso l’acquisto di un iPad (settima generazione) come potenziale sostituto al MediaPad M5, e anche per avere un punto di accesso al modo di vedere Apple, se mi capite (riguardo al quale risento di una forza di attrazione oscillante in modo periodico).

Tuttavia, senza nulla togliere all’iPad (che mi è ben servito per dei lavori specifici, e che attualmente usa perlopiù mia figlia con molto profitto), proprio in questa occasione ho realizzato quanto per me sia comodo il formato otto pollici (tipo). In particolare, come questo realizzi un compromesso veramente splendido tra uno schermo ampio e leggibile e una discreta portabilità.

Siamo d’accordo che un (tipo) otto pollici è la cosa migliore?

Un tablet (tipo) otto pollici te lo porti in giro come se nulla fosse. Se stai leggendo e non vuoi interrompere puoi portartelo perfino al bagno, senza apparire troppo eccentrico (personalmente, non riesco a trasportare in modo dignitoso/casual un dieci pollici nel bagno, non so voi). Per leggere libri – in mancanza del fido Kindle che certo realizza l’esperienza ottimale di lettura, o anche per gli ePub che il Kindle sdegnosamente rigetta – è diecimila volte meglio (fidatevi) di un dieci pollici. Play Book si esprime alla grande sul mio MediaPad. Hai voglia a portarti in giro un dieci pollici per leggere un libro: niente, non è pratico.

Ugualmente quando si tratta di riviste digitali. Lo schermo del MediaPad è quello giusto, non c’è niente da fare. Più piccolo è un fastidio leggere, più grande è un fastidio tenere il lettore in mano. Certo devo usare gli occhiali, come con una rivista cartacea (non invecchiano solo i tablet, bisogna serenamente ammetterlo). Ma qui la cosa è mitigata perché posso allargare un po’ la pagina. Questo per dire, che Readly è di casa sul mio MediaPad. Certo, ho provato Readly anche su iPad, ci mancherebbe. Molto bello, forse superiore come animazioni e transizioni (iPadOS contro Android Pie, il primo vince facile) che si godono sfogliando le varie riviste. Ma niente, scomodo leggere su un dieci pollici, alla fine. Almeno questa è la mia impressione, adesso (le mie impressioni, lo so bene, cambiano con il tempo).

Anche questo, il formato. Ho sempre avuto problemi a digerire il rapporto di dimensioni di MediaPad: fosse stato per me, l’avrei fatto più largo e meno alto. Così, esteticamente: un poco più chiatto. Invece con quel rapporto 16:10 sembra un grosso telefono, non un tablet. Ma quando si parla di vedere Netflix, beh appare semplicemente perfetto. Ah, ovviamente anche YouTube. Dunque, si capisce perché l’han fatto così.

E qui voglio spezzare una lancia sulla genialità dei tecnici Huawei di aver messo i due altoparlanti sui lati corti opposti, in modo che si posizionino alla perfezione quando guardi un video in modalità orizzontale (che è la cosa più ragionevole), restituendoti un suono stereo più che dignitoso. Ah, se vi viene da dire beh ma ce ci vuole forse non avete realizzato come sono dislocati gli altoparlanti di iPad. Ve lo lascio scoprire, come l’ho (amaramente) scoperto io. Se vi trovate un senso, perfavore scrivetelo nei commenti. Devo ancora capirlo.

Nel complesso, sui vantaggi e svantaggi degli otto pollici si possono spendere molte parole, ma alla fine è questione di gusti personali e di come viene usato lo strumento. A me piace che il MediaPad si possa portare in giro molto facilmente, per dire. Già l’iPad ha un ingombro diverso, e si vede.

Quindi da tutto questo sproloquio, avrete capito che un otto pollici (o se vogliamo, otto e un po’) non mi dispiace. Anzi. E quindi, dopo aver cercato su Ecosia best tablet 2021 e cose simili, e aver trovato sorprendentemente pochissimi modelli (tipo) otto pollici, ho raffinato la ricerca e ho tentato aggiungendo, appunto, la specifica degli otto pollici. Così, tanto per andare dritto al punto. Ci sono diversi siti che fanno le loro liste, tra cui WordofTablet (apprezzabilmente nel circuito di ricompense Brave), o anche Lifewire, ed inoltre mytabletguide oppure (in italiano) 10best ed anche AltroConsumo. E via di questo passo.

Qui casca l’asino (diciamo). Se verifico le specifiche di moltissimi di questi, anche usciti più di recente del mio, spesso mi scontro con modelli inferiori, in un senso o nell’altro. Le chiacchiere stanno a zero: difficile trovare modelli con oltre 4 GB di RAM e con risoluzione superiore a 2650 x 1600, appunto (avrete indovinato) le specifiche del MediaPad. Esistono ovviamente una miriade di tablet migliori – e ci mancherebbe altro che mancassero – ma praticamente sempre con il formato dieci pollici o più.

Certo un valido competitor è iPad mini (in verità un poco più piccolo, con i suoi 7.9 pollici di diagonale). Se guardo però la risoluzione, emerge che iPad vanta una griglia di 2048×1536 pixel, dunque inferiore al mio MediaPad. Certo la risoluzione non è tutta la faccendo (poi è vero, la creatura di Apple ha uno schermo più piccolo), ma passando da MediaPad ad iPad mini, sentirei di perdere qualcosa. In questi casi, conta soprattutto se uno vuole (ri)entrare nell’universo Apple, anche magari ad un prezzo un po’ elevato. C’è da capire se vale la pena, e questo è un discorso essenzialmente individuale.

Al di là del fatto che ho compreso – a distanza di anni, d’accordo – che con il MediaPad ho fatto un buon acquisto, è evidente che l’industria non punta molto sugli otto pollici. Non ci crede, non spera di poterci guadagnare abbastanza.

Il che per me rimane un grande mistero. Lo aggiungo allora ai misteri riguardanti lo sviluppo tecnologico, che ormai ce ne sono tanti. Perché la gente si è accanita per anni ad usare Internet Explorer quando era ormai un rottame capolavoro di bachi e maestro d’inscurezza e non adesione agli standard W3C, mentre emergevano già browser più sicuri ed addirittura con la navigazione a schede come Firefox, ad esempio. Oppure, perché VHS ha vinto contro Betamax, tecnicamente superiore (dice chi ci capisce).

Ed intanto mi tengo il mio MediaPad. Che certo, è rimasto ad Android Pie ma, con qualche ritocco e l’interfaccia così carina di Microsoft Launcher, al posto di quella di Huawei (ormai ferma, come è fermo il suo Android), tanto male non è.

E mi interrogo, di quando in quando, sui misteri dell’informatica.

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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