Perché non uso Keynote

Qualche settimana fa sono andato in una scuola dell’infanzia, una esperienza molto bella che non avevo mai fatto prima. Avevo predisposto una presentazione molto semplice con a tema la Luna. Pochissime scritte (d’altra parte se l’uditorio non sa leggere, le scritte sono piuttosto inutili), molte figure, filmati. Qualcosa per interessare i più piccoli, cercando di non per annoiare.

La presentazione, iniziava così…

Avendo ormai fatto più di qualche conferenza qua e là, ho appreso qual è, dal lato tecnico, la cosa che porta meno problemi sia all’organizzazione che al relatore (me stesso, in questo caso). C’è poco da fare, quel che è più sicuro che funzioni, è avere una presentazione PowerPoint sul computer. Attenzione, non solo su OneDrive (e i suoi simili, tipo Dropbox e Google Drive e simili metodi per memorizzare altrove le cose tue), ma scaricata in locale, perché la rete non funziona quando ti serve davvero. E comunque, non puoi pretendere di trovarla in una scuola dell’infanzia. Devi avere la presentazione sul tuo computer, deve proprio essere lì.

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A peso d’oro…

A peso d’oro o quasi, non ho fatto i conti. Certo che la cosa quando l’ho scoperta mi ha colpito non poco. Ora vi spiego. Come confessato nell’altro post di ruminazioni sui programmi di scrittura, sono da tempo in oscillazione tra il mondo Windows e quello Apple.

E per togliermi un poco dall’impaccio, mi diverto a comparare le vie percorribili, nell’uno e nell’altro universo. Per esempio, che portatile sui 13 pollici mi piacerebbe comprare? Sì, forse non è una domanda drammaticamente urgente, ma mi capita di farmela.

Quale il ruolo del prezioso metallo in taluni accessori per computer?

Ed ecco il problema. Da una parte mi attira il Galaxy Book 360, per il fatto che si può rigirare come un calzino (tipo) e si trasforma agevolmente in un tablet di tutto rispetto, con schermo touch e pennetta per scrivere, di serie. Dall’altra faccio un pensierino sul nuovo MacBook Air con chip M2. L’Air vanta una risoluzione molto maggiore (2560×1664 pixel, contro 1920 x 1080 del Galaxy), però, va anche detto che solo quest’ultimo è AMOLED.

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tutti pazzi per l’ipad

Ebbene sì….sono tra questi…. da camicia di forza! Come al solito considerazioni da absolute beginner… ma è questo quel che serve da me….dico bene?

Allora, prima di tutto la carrozzeria: assolutamente minimal-chic come ci ha abituati Apple. Io l’ho scelto nero, anche se quello che me l’ha venduto dice che alle donne piace bianco…boh? Sarà che il ‘nero sfina‘, sarà che… ma nero mi intriga di più. Angoli smussati, sottile…un po’ pesantino rispetto ad un quaderno….ma le dimensioni sono quelle. Bella l’idea della copertina che si aggancia magneticamente con un ‘clack‘ e mette in standby quando la chiudi… poi se la pieghi ti fa da appoggio leggìo, multitasking anche lei… davvero un dettaglio degno del compianto Steve.

Connessione. Ci sono due possibilità: wi-fi o con aggiunta di scheda 3G. Il mio ha anche la scheda, Apple consiglia la ‘Tre‘ che è davvero quella più economica.
Sicuramente la connessione con la scheda è un po’ più lenta, ma tutto sommato non mi disturba.

L’accendiamo? Ok….all’inizio mi pareva di avere in mano un enorme ipod…uguale uguale… rotellina di caricamento, meletta bianca…. schermata con icone delle app.
Bè a questo punto devo rivelare le mie intenzioni, cioè la ragione di questo acquisto da salasso….sì perchè, diciamocelo, mica tanto a buon mercato l’aggeggino di moda eh?!

Perchè ho preso l’ipad? Mi serviva uno strumento agile per portare con me registro e programmazione di classe, e poi qualcosa che mi facesse lavorare velocemente con le immagini senza avere esigenze professionali in fatto di grafica. Con queste intenzioni, dopo averlo finalmente acquistato, mi sono subito fiondata nell’App-store, e lì è cominciato il giro al luna park!

Per il registro di classe ho trovato ‘Teacher Pal‘ un ‘bijou’: elenco dei bambini, foto, posizione dei banchi, voti, dati anagrafici… ecco la maestra che gioca a compilare il registro!
Per gli appunti c’è solo l’imbarazzo della scelta, si può scrivere con tastiera, con le dita, con le dita e poi la tua calligrafia si trasforma in stampato….bè, mica sempre senza strafalcioni! Ma bisogna perdonarlo, al poveretto prima devi insegnare un po’ a parlare italiano. Utilissima per quelli che hanno problemi di dislessia la possibilità di scrittura e registrazione vocale!

Poi sono passata alle app di disegno e grafica: meraviglia! Non sto ad elencarle tutte, ce ne sono per tutti i gusti e le capacità, gratis o a pagamento, ma, a dire il vero, neanche troppo care. Posso disegnare con le dita, o con la penna grafica e con una resa quasi sempre immediata. Sto imparando che molto dipende dal tipo di applicazione, alcune sono un po’ “grezze” e si impallano volentieri, oppure lasciano uno scarto di qualche frazione di secondo tra il gesto e la stesura del tratto, consiglio di dare un’occhiata alle recensioni di chi ha già provato ad usarle, da leggere sempre comunque cum granu salis. 


Passiamo alle applicazioni di ritocco fotografico. Il mio ideale una volta era imparare ad usare bene Photoshop…ma poi a che mi serve se non lavoro nel campo? Infatti con due o tre applicazioni per l’ipad riesco a fare quello che mi occorre senza tanti problemi.

Altre applicazioni? Musica, socialnetwork, giochi… le solite dell’App store, devo raccontarvi tutte quelle che ho?
Adesso mi sto scapicollando a cercare la possibilità di far parlare insieme ipad e lavagna multimediale…. non sembra così facile come vorrei, ma sarebbe proprio bello, perchè alcune applicazioni sono adattissime alla scuola.
Insomma ci sto ancora giocando….forse troppo. Infatti è talmente maneggevole e pratico che il rischio è quello di non staccarsene più.
Help!

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