A peso d’oro…

A peso d’oro o quasi, non ho fatto i conti. Certo che la cosa quando l’ho scoperta mi ha colpito non poco. Ora vi spiego. Come confessato nell’altro post di ruminazioni sui programmi di scrittura, sono da tempo in oscillazione tra il mondo Windows e quello Apple.

E per togliermi un poco dall’impaccio, mi diverto a comparare le vie percorribili, nell’uno e nell’altro universo. Per esempio, che portatile sui 13 pollici mi piacerebbe comprare? Sì, forse non è una domanda drammaticamente urgente, ma mi capita di farmela.

Quale il ruolo del prezioso metallo in taluni accessori per computer?

Ed ecco il problema. Da una parte mi attira il Galaxy Book 360, per il fatto che si può rigirare come un calzino (tipo) e si trasforma agevolmente in un tablet di tutto rispetto, con schermo touch e pennetta per scrivere, di serie. Dall’altra faccio un pensierino sul nuovo MacBook Air con chip M2. L’Air vanta una risoluzione molto maggiore (2560×1664 pixel, contro 1920 x 1080 del Galaxy), però, va anche detto che solo quest’ultimo è AMOLED.

A parte ciò, a parte altre differente tecniche più o meno cogenti, rifletto sull’uso che ne potrei fare. Una cosa (una bella cosa) che – grazie al cielo – sta diventando una parte non trascurabile della mia attività, è andare in giro per scuole ed altri ambienti, a parlare di astronomia. E dopo un po’ che ci vai, impari anche come presentarti lato tecnico, diciamo. Novanta per cento delle volte, devi avere esporre una uscita HDMI a cui qualcuno collega un cavo e magicamente, la tua presentazione PowerPoint (o Google Slides) si apre su un grosso schermo, o su una LIM, in modo che la vedono tutti (non accade sempre, beninteso, ci sono casi in cui il collegamento misteriosamente fallisce e rimani solo tu e le parole che puoi dire). A quel punto – con o senza slides – ti metti a parlare e speri di interessare le persone che ti stanno davanti, e la cosa non è banale quando hai magari di fronte degli esuberanti adolescenti: ma questa è un’altra faccenda e non la tratterò oltre, qui.

Dunque dicevo, la presentazione PowerPoint (se le cose funzionano). E che problema c’è, direte voi? Da tempo PowerPoint c’è anche per i dispositivi Apple. Certo, dico io. Quello sì, lo confermo. Ma l’uscita HDMI sul portatile? Ora dunque, vediamo un attimo che uscite presentano questi due modelli.

Il MacBook Air, leggo, vanta

  • Porta MagSafe 3 per la ricarica
  • Jack cuffie da 3,5 mm
  • Due porte Thunderbolt / USB 4

Da parte sua, il Samsung Galaxy 360 espone

  • HDMI
  • Thunderbolt™ 4,
  • 1 USB Type-C
  • 1 USB 3.2
  • Lettore multimediale di schede MicroSD
  • 1 Cuffie/Microfono

E insomma, si comincia già a capire chi è più versatile, per il collegamento al mondo esterno.

Va bene, penso io, questa è la lista delle varie porte. Ci sta. Ma se volessi collegare il MacBook Air ad un ingresso HDMI un modo ci sarà pure, no?

E infatti, c’è.

Basta guardare sulla sezione accessori delle pagine Apple dedicate al Mac, ed ecco qui, trovo subito ciò che farebbe al caso mio: un adattatore multiporta da USB‑C ad AV digitale, con tutte le sue belle uscite, tra cui naturalmente l’agognata e necessarissima HDMI.

Tutto risolto dunque? Però, un momento. Ragazzi, ragioniamoci. A parte che doversi portare appresso un convertitore (che rischiate di perdere o dimenticare a casa o scordare spiacevolmente da qualche parte) non è esattamente come agganciare il cavetto che benignamente vi forniscono, direttamente al vostro computer… bene, fate pure conto che desiderate comprare l’accessorio. Dopotutto, vi serve, è stato chiarito.

E che fate, dunque? Probabilmente quello che faccio io. Andate sul sito della Apple, date dunque un’occhiata alle specifiche… ok sono quello che volete. Perfetto. Guardate ora il prezzo, così per scrupolo… Euro 79. Proprio così. Per un semplice adattatore multiporta, praticamente siamo in pratica agli 80 Euro.

Vi viene il sospetto che sia placcato oro? Che contenga materiale lunare? Che sia realizzato con frammenti di meteorite provenienti da Marte? Davanti al prezzo, sospetti del genere possono affiorare alla mente: tuttavia le specifiche non menzionano l’uso del prezioso metallo, per il rivestimento, né l’utilizzo di qualsivoglia materiale extraterrestre . E in ogni caso è un costo che si andrebbe ad aggiungere al computer (perché l’adattatore comunque vi serve), che già di suo costa più del Galaxy. D’accordo, su questo prevengo subito la vostra obiezione: non si può comparare il prezzo senza comparare adeguatamente tutte le caratteristiche, dunque questo confronto di prezzi dei due computer, vale quel che vale.

Ma qualcosa forse si può dire, di un adattatore che vi porta via 80 Euro dal portafoglio (quasi). Qualcosa si può dire, ma non la dirò qui, sia per mantenere il discorso nei binari di certa una pacatezza ed un equilibrio, sia perché lo lascio ampiamente alla vostra considerazione. Sicuramente troverete le parole adeguate, come le avrei trovate anche io.

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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