Ed eccoci alla terza puntata di questa carrellata di impressioni di un utente iPad che si è trovato tra le mani un Nexus 7. Niente di sistematico e nessun confronto rigoroso, naturalmente, ma soltanto appunti d’utilizzo, considerazioni che vengono ad una mente abituata ad iOS allorquando ci si trova d’improvviso a lavorare con Android 4.4 … 

Parliamo stavolta di applicazioni. Cioè, essenzialmente, quello per cui un tablet viene acquistato. E’ vero, è vero quello che sostengono  gli affezionati del robottino verde: ormai le applicazioni per Android sono moltissime, un’infinità. Siamo d’accordo.
Però si trascura spesso di menzionare un fatto non proprio trascurabile: la gran parte di queste, allo stato attuale, sono ancora ottimizzate per i telefonini. Ovvero, si possono certamente caricare su un tablet Android, per questo ovviamente non c’è problema. Il problema è un altro, è che che l’applicazione, lungi dallo sfruttare in maniera ottimale lo spazio reso disponibile da un tablet da 7’’ o peggio ancora da 10’’, si troverà semplicemente a “stirarsi” per riempire i pollici aggiuntivi rispetto al telefono. Con la simpatica occorrenza di rendere l’esperienza d’uso piuttosto frustrante. Si perde un po’ il vantaggio di avere un tablet, quando l’effetto è semplicemente quello di un telefono “stirato”.
Chi rinuncerebbe a Facebook sul proprio smartphone?
Photo Credit: TheeErin via Compfight cc
Un esempio su tutti, l’applicazione per Facebook. Non c’è niente da fare, il nostro utente abituato a iOS storce un po’ il naso, quando si accorge che è un’App da telefonino, spalmata su sette pollici invece di quattro (o cinque). Certo che funziona, ovvio. Però, perché – lui si chiede – quando clicca su una notifica non si apre una finestrina ma un intero schermo? Perché appunto non è pensata per gli schermi grandi, ecco il punto. Possibile? Una app così usata come quella di Facebook? Il nostro amico è un po’ interdetto, in effetti.
Non è così per iOS, mi dice con una certa enfasi. Le app pensate per iPad sono moltissime. E le app cosiddette “universali” (ovvero per iPhone e iPad) lo sono davvero, nel senso che se istallate su iPhone presentano un certo layout, se istallate su iPad presentano un layout differente, che prende veramente vantaggio dallo spazio aggiuntivo, inserendo nuovi menù o comunque prevedendo modalità visuali non presenti sullo smartphone, riorganizzando i contenuti, offrendo maggiori opzioni, e così via.
Così al nostro amico, il fatto che le applicazioni Android siano moltissime non dice troppo, in realtà. Si deve comunque andare a cercare quelle ottimizzate per tablet, e per lui non è sempre facile scoprirlo (anche se ci sono App… apposta, anche per questo). Sicuramente la situazione cambierà, nel futuro. Però al momento l’effetto telefonino pesa ancora troppo, nel market Android (dice lui). 
C’è poi un altro discorso, è che sembra spesso che le App per iOS – quale che ne sia il motivo – appaiono più rifinite della loro controparte per Android. Piccole cose, alle volte, piccoli effetti di cui ci si accorge solo navigando le due app su diversi dispositivi. Però cose che comunque hanno un impatto non trascurabile sull’esperienza d’uso. Il nostro caro amico, dice che se apre Evernote su uno o l’altro dispositivo, ad esempio, la differenza la nota. Se apre Zinio, sul suo vecchio iPad 2 la navigazione delle riviste è comunque percettibilmente più fluida che sul nuovo Nexus. 
Dunque se pure è entusiasta di Android e del muovo Nexus per tutta una serie di motivi, il nostro rimane un poco più pensieroso quando gli si accenna all’argomento relativo alla qualità e alla varietà delle applicazioni.

Che dire? Magari si è sbagliato in qualche punto del ragionamento, data la sua scarsa esperienza con Android. Se così fosse, fatemi sapere nei commenti, sarà mia cura informarlo 😉

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