Tu conti, come persona

L’abbiamo detto tante volte, ormai la connessione globale, continua, è la norma, per tutti. 
L’eccezione è quando non si dispone di accesso alla rete, semmai. E’ un caso che è sempre più improbabile, sempre meno gestibile (ovvero accettabile, per il senso comune), via via che il tempo passa. Non vi annoierò raccontandovi di come era prima, prima che ci fosse Internet, e poi delle connessioni a consumo, quando si stava collegati appena pochi minuti e il contatore girava, e tutte queste cose qui.
No, oggi vado a vedere come reagiamo, come reagiscono i nostri strumenti di elezione – i browser – quando si trovano di fronte l’imbarazzante ed improbabile evento di non avere connessione alla Grande Rete Universale. 

Non è una indagine con velleità di completezza. Nemmeno, che voglia dimostrare qualcosa. Giusto una curiosità, tanto per vedere. 
Ecco come reagisce Chrome, ad esempio, se si è improvvidamente fuori rete. 

Il tono è parecchio sobrio, ti informa che niente, non puoi navigare. Vedi un po’ tu, allora, di risolvere la questione, perché così è francamente intollerabile: il dinosauro lì mostrato, unico accenno ad un approccio un po’ ilare del problema, ti fa capire che sì, ecco, giusto i dinosauri, loro non avevano Internet, e non c’è nessuna necessità ed utilità di stare senza rete. Tra l’altro, senza rete Google ci perde, perché non passa la pubblicità, insieme ai siti. E’ il caso, dunque, di rimanere all’epoca dei dinosauri? Dài, spicciati a risolvere il problema. Ritorna online, ritorna fruitore. Non ci far spazientire.
Vediamo ora come reagisce Firefox
Anche esso molto sobrio, anzi di più: non compare nemmeno un dinosauro (per dire). Ma alcune informazioni ti aiutano a capire se è un errore umano oppure di qualche altro tipo. Sembra sotto sotto, comunque, che ci sia un po’ di speranza, un po’ più di speranza rispetto alla desolazione di Chrome offline, tutto sommato (secondo me Chrome soffre ad essere offline). Cioè, il problema esiste, siamo d’accordo, ma forse si può ancora fare qualcosa. Già Impossibile contattare il server, fateci caso, è meno disperatamente drastico di Connessione Internet assente. 
Le parole non sono a caso; le parole sono importanti. 

Per me la cosa più bella però è la reazione di Edge, il nuovo browser di casa Microsoft. 
Diciamolo: è l’unico che cerca di rianimarti un poco. Intanto ti fa capire che tu esisti. Che non sei un granellino insignificante di fronte alla preponderanza e alla pervasività del Sistema Mondiale Globalizzato (cioè Internet). Ora, guardiamo la cosa con calma. Prendiamolo sul serio. Ti dice “Non sei connesso” e questa informazione, ovvio, te la deve dire. E’ la realtà dei fatti, baby, piaccia o non piaccia è così. 
Però la butta subito sulla valorizzazione della persona (di te, proprio di te): E il Web non è lo stesso senza di te. Questo, insieme al cuoricino spezzato del disegno, ti rincuora un po’ (vabbè, un pelo ruffiano, ma lasciamo perdere questo aspetto). Cioè, ti dice, ti rassicura, io non ci sono, ma quelli comunque sentono la mia mancanza. Ovvero, tu non sei irrilevante, ovvero tu contribuisci al web, non sei un semplice fruitore. Possiamo dire, azzardare, che c’è un accenno ad un pensiero creativo. Tu puoi aggiungere valore al web. Che poi è così: se solo ce lo ricordassimo più spesso. 
E non trascura di fornirti speranza, di non farti naufragare nel disagio: “Verrà riattivata la connessione” è come un amico, un parente, che ti dà una pacca sulla spalla e dice coraggio, andrà tutto bene, tutto si risolverà, vedrai. Vero o non vero, è la cosa che ci vuole, in questo momento drammatico. 
Poi certo ti fornisce alcuni semplici consigli, di quelli che li penseresti da solo (saranno attaccati i cavi?, il wireless è acceso?), ma almeno ti ha messo un po’ di buon umore. 
Facendoti capire che tu conti, come persona. Ovvero, dicendo la semplice, rivoluzionaria verità. 

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Pubblicato da Marco Castellani

Marco Castellani, astronomo, divulgatore, scrittore

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